La notizia è di certo buona, perché il ddl 334 del 24 aprile 2013, meglio conosciuto come Bonus Maturità (voluto dall'ex ministro Profumo) tutto era, tranne che un segnale di meritocrazia o democrazia. Ma adesso bisogna affrontare le conseguenze di quel provvedimento.
Un bonus che prevedeva l'assegnazione di un punteggio "attribuito esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto di maturità almeno pari a 80/100, rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dagli studenti che hanno conseguito la maturità nella stessa scuola nell'anno scolastico 2011/12 [...]".
Tradotto vuol dire che veniva assegnato un punteggio compreso tra i 4 e i 10 punti, solo a chi, alla maturità, aveva portato a casa una votazione tra 80 e 100. Un punteggio variabile, e cioè diverso da istituto a istituto pur se nella stessa città. E dunque per meglio chiarire, se al liceo scientifico di Torino Umberto I, il voto della maturità era 90, il bonus assegnato era di 4 punti, ma se il 90 lo prendevi al liceo classico paritario Val Salice sempre di Torino, il bonus era di 8 punti.
Il tutto poi senza tener conto della differenza, che fin troppo spesso c'è tra chi frequenta scuola pubblica e scuola privata, in cui i criteri di valutazione sono assai differenti.
La RUM (Rete Universitaria Mediterranea), che già si era espressa in merito alla questione, sottolineando l'iniquità del provvedimento a firma Profumo e la sua applicazione non attenta alle diverse realtà scolastiche, ha evidenziato come la "tempistica" sia stata sbagliata per l'abolizione del ddl e come il MIUR abbia gestito la cosa in maniera pessima: "Apprendiamo con entusiasmo la decisione assunta oggi dal Governo. Non poteva essere dato, in alcun modo, seguito al ddl 334.
Tuttavia, segnaliamo come la situazione sia stata gestita in maniera pessima dal MIUR. Non è possibile che tale decisione sia stata adottata quando già gran parte degli studenti ha affrontato i test d'accesso. Il termine ultimo per intervenire doveva essere quello per l'iscrizione ai test. Così facendo si sono cambiate le carte in tavola a gioco iniziato".
Cosa accadrà adesso? Da un lato ci sono gli studenti che annunciano ricorsi singoli, a seguito dell'esame di accesso appena svolto in concomitanza con la cancellazione del Bonus su cui avevano fatto "affidamento". Ragazzi che chiederanno al tribunale il riconoscimento di quello che credono sia un diritto leso.
Dall'altra, ci sono gli studenti che con "l'avvento" del bonus maturità, avevano visto la possibilità di entrare all'università, allontanarsi.
Mi permetto una postilla, in chiusura. Penso a quanti amici e colleghi, sarebbero rimasti fuori, se anni fa ci fosse stato questo, tra icriteri di selezione. Amici che al liceo erano svogliati, non capiti, avevano difficoltà economiche, familiari e che ad ogni promozione quasi si commuovevano, ma che poi, all'Università, sono stati dei numeri 1.
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