Capitano mio capitano il nostro viaggio tremendo è finito, la nave ha superato ogni tempesta, il porto è vicino, l'ambito premio è vinto, il popolo esultante...
Questi i versi eterni di Walt Withman che ognuno di noi, penso, vorrebbe poter dedicare al carismatico sindaco capace d'esser guida per l'intera comunità, faro luminoso nel diradar di nebbie sociali e culturali importanti, ma che resta purtroppo solo un sogno, data l'inesistenza di un soggetto che sia realmente tale.
Certo, lui il sindaco lo sa fare?
Poi farlo bene o male, rimane un dettaglio semantico, ma la sostanza è sotto gli occhi stanchi di noi tutti.
NOI, comunità che non si arrende al destino,
noi, cittadini quelli onesti che dicono no al degrado che cosparge la nostra cifra identitaria tutta nel gioiello che è il centro storico cadente a pezzi.
Noi, che amiamo il mercato della Vucciria così come le sue stigmati, segno della nostra comunitaria passione!
Noi, che ancora lottiamo per arginare il prepotente modello populista dell'uomo al comando che tutto sa e decide, noi con il nostro romantico bisogno di "Polis".
Noi, il ricordo dell'agorà perpetuo.
Ma tutto non è ancora perso,no!
Eppure sento che all'immobilismo tangibile di questi politici locali piccoli piccoli, vi si trova contrapposto ogni giorno più grande, la consapevolezza che arma le coscienze individuali, il riscatto e l'amore per la propria terra sacra da cui non vuoi dover scappare, il bisogmo crescente di bellezza e aria pulita, l'intelligenza garbata dei giovani, il fuoco negli occhi dei genitori di tutte le età, ancora quel "Noi" che manda a dire al sindaco Orlando ed ai suoi amici politici intorno, che da qui, dalle nostre prospettive, il loro lavoro fin qui svolto e strapagato appare per la miseria che ostenta, privo, scadente e per pochi intimi.
Se è vero che chi vi ha preceduti, ha lasciato rovine, è ormai sotto gli occhi di tutti che voi siete solo pronti a raccogliere macerie e peggio ancora a raccoglierne di altre.
Non avete più scuse!
Sindaco Orlando e sua giunta, siate capaci di umiltà e slancio creativo, oppure fatevi da parte o quanto meno abbiate la dignità di non ripresentarvi come alternativa alle prossime elezioni, perché se il tempo disperde le memorie più dure, le macerie sociali, culturali, economiche e reali che state producendo, noi " "comunità" le calpestiamo con dignitosa pazienza ogni giorno perché possegono i vostri volti colpevoli di abiura al segno.
Le alternative esistono e sono persino sotto forma di modelli virtuosi già pronti all'uso e si chiamano Barcelona, Valencia, Bilbao, Berlino, Londra, Lisbona.
Esistono i nomi persino dei loro architetti, ma la realtà, quella vera, è che prima di ogni virtuoso risultato tangibile, servono i politici ma quelli con la P maiuscola, gli intellettuali ma quelli liberi, i visionari ma quelli votati al crescente bisogno comune di Polis!
Dove sei Pericle, dove sei Adriano, dove Lorenzo il magnifico, dove Ruggero?
Dove sei Federico II?
E dove capitano, mio capitano...
di Danilo Maniscalco