"Ho intenzione di scrivere all'ordine dei giornalisti per acquisire il tesserino, visto che mi scrivo comunicati''. Così il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, commenta le polemiche legate all'Ufficio stampa della Presidenza della Regione siciliana.
La Procura di Palermo ha infatti aperto un'inchiesta sull'invio ripetuto e sistematico di comunicati stampa da parte di Crocetta, e degli assessori della sua Giunta.
La notizia non sembra scalfire il governatore. ''Visto che riconoscono che sono giornalista - aggiunge- mi rilascino la tessera e risolviamo il problema. Ma quale 'abusivo'? Io posso esprimere il mio pensiero anche se avessi un ufficio stampa di 100 persone, perchè nessuno mi potrà privare della corrispondenza ai giornali. Posso chiamare un'agenzia di stampa e dire mi lancia questa notizia? Lo posso fare. Lo può fare qualsiasi cittadino, perchè non posso farlo io? Se mando una email ho pubblicato una notizia, mica ho fatto un giornale e pubblicato sul mio giornale... Non può configurarsi quel tipo di reato''.
Per il governatore siciliano "è arrogante e pericoloso dal punto di vista democratico sostenere che la comunicazione del cittadino deva avvenire in modo mediato''. E dice di pensare a un ufficio stampa composto ''da 5, 6 o 7 giornalisti 'specializzati''', che ''non saranno sicuramente scelti per raccomandazione politica. Dovranno seguire i giornali on line, la carta stampata, le televisioni e tenere buoni rapporti con la stampa, informare correttamente tutte le testate. Ci saranno da fare turni anche il sabato e la domenica, anche la sera. Credo che un giornalista dovrà essere sempre reperibile anche per informare in modo tempestivo il Presidente e gli assessorati''.
Fnsi e Assostampa Sicilia non ci stanno e controreplicano.
''Quando si parla di giornalisti - dicono - Crocetta va inevitabilmente incontro a una figura meschina: o dice bugie ampiamente smentite dai fatti, e dai documenti, o dimostra una preoccupante ignoranza delle leggi. L'ultima uscita dopo la notizia dell'apertura dell'inchiesta della Procura sul presunto esercizio abusivo della professione per i comunicati che il presidente si scrive da solo, riguarda da una lato la sua eventuale richiesta di iscrizione all'Ordine dei giornalisti e dall'altro la rivendicazione del diritto di comunicare come un qualsiasi privato cittadino. Ipotesi improponibili che confermano come il sedicente 'presidente della trasparenza' non solo sconosca la legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti, e continui a credere che chiunque possa esercitare questa professione, ma a dieci mesi dal suo insediamento dimostra di non conoscere ancora la differenza tra comunicazione e informazione, tra cura della propria immagine e informazione istituzionale, tra la comunicazione di un privato cittadino e quella del presidente della Regione che non rappresenta se stesso ma un'istituzione''. "Se poi Crocetta ha mal pensato di volere fare solo una sfortunata battuta spiritosa - aggiungono - gli ricordiamo che, quando ci sono di mezzo 21 licenziamenti in tronco e 21 professionisti senza lavoro, non è permesso ad alcuno di scherzare. Meno che mai a un presidente di Regione''.
Sul fronte Regione quindi, la 'battaglia' è solo all'inizio. Al Comune però le cose non vanno molto meglio. Anche qui, niente concorso e molte polemiche.
Ieri un incontro fra l'assessore Giusto Catania e dall'esperto del sindaco per la Comunicazione Pietro Galluccio, e l'Ordine dei Giornalisti, rappresentato dal presidente Riccardo Arena e l'Assostampa Sicilia, rappresentata dal Segretario Alberto Cicero.
Catania ha però ribadito ancora una volta "che il Patto di stabilità impedisce di procedere all'assunzione di giornalisti, come di qualsiasi altra figura professionale" e che "resta quindi impossibile costituire un Ufficio stampa con nuove assunzioni e le attività di Informazione restano a carico di una apposita Unità Operativa, costituita da dipendenti comunali iscritti all'Ordine dei Giornalisti, coordinati dall'Esperto del sindaco".
Unico passo in avanti la pubblicazioni della rivista "InformaPalermo" in formato web per la quale di dovrebbe ricorrere "parzialmente" a una redazione esterna.
"Stiamo elaborando un bando - ha chiarito Catania - che ci permetterà di creare una redazione con 4-5 giornalisti full-time che possa lavorare per almeno trenta mesi, in attesa comunque di conoscere l'esito del contenzioso che alcuni giornalisti hanno avviato con il Comune. Questo bando è attualmente allo studio dell'Ufficio di Gabinetto e dell'Ufficio contratti, per individuare criteri certi, trasparenti e obbiettivi che garantiscano la qualità e puntualità dei servizi di informazione istituzionale e allo tempo permettano all'Amministrazione di svolgere i servizi con le limitate risorse economiche oggi disponibili".
Restiamo quindi in attesa del bando...