Dovunque si scoperchia una pentola si trova qualcosa di grosso. Questa è la triste costatazione che riguarda la nostra Pubblica Amministrazione, cioè quella che "campa" grazie ai nostri soldi.
Questa volta è toccato all' Istituto Case Popolari di Palermo.
Sotto l'attenzione della procura sono finite quattro persone. L'ex direttore generale Salvatore Giangrande, il dirigente dell'ufficio tecnico Ernesto Butticè, ancora in servizio e gli ex funzionari Santa Maria Sammartano e Baldassare Migliore, tutti indagati per truffa.
Il procuratore Agueci ha provveduto ad emettere la richiesta di rinvio a giudizio. L'accusa partita da un esposto anonimo. Il primo accertamento ha messo in luce che, pur percependo regolarmente lo stipendio, il geometra Baldassarre Migliore dall'ottobre 204 al gennaio 2010 avrebbe registrato, mediante badge, una sola volta la sua presenza negli uffici, cosi come l'architetto Sammartano nello stesso periodo solo 47 volte. E pur vero che il loro contratto prevedeva il così detto "tele lavoro da casa" ma ci sono dei giorni minimi da prestare all'interno degli uffici, tutti ben lontani da quelli effettuati dai lavoratori. Ma c'è di più dal controllo fatto sui pc di casa degli indagati in un caso risulterebbe un'attività pressoché irrisoria, circa 150 inserimenti dati, in altro caso quello dell'architetto Sammartano sembrerebbe che mancava del tutto il collegamento alla rete internet e alla piattaforma dell0 Iacp. Il nulla o quasi anche per l'altra indagato Butticè, che avrebbe dichiarato di avere fatto attività sul campo... nei comuni di Bagheria, Altavilla, Trabia. Ma i funzionari di tali comuni hanno dichiarato di non conoscere l'interessato. Mai visto.
Nella migliore tradizione, i "lavoratori" hanno percepito oltre lo stipendio le indennità di posizione e di RISULTATO... che negli anni ammontano a circa 110 mila euro.
La vicenda ora dovrà essere chiarita in sede giudiziaria.