Per paralizzare il trasporto di merci lungo gli assi autostradali, svuotare i negozi e fermare il rifornimento di benzina in tutta Italia occorrono 3 giorni. Lo hanno capito bene i Forconi dopo una settimana di paralisi totale in Sicilia, tra mille polemiche e scenari simili a quelli di una guerra invisibile, con code chilometriche per un litro di benzina e popolazione sull'orlo di una crisi di nervi.I primi a sostenere e a protestare con i siciliani sono stati i calabresi che da giovedì bloccano Crotone. Sardegna, Puglia e Lazio si sono organizzate tra giovedì e domenica per organizzare dei presidi e prendere accordi con i taxisti, oggi in sciopero nazionale. A sorpresa, i primi questa mattina a bloccare l'autostrada sono stati i bergamaschi, tra Dalmine e San Gervasio. Questa mattina abbiamo cominciato a tracciare una mappa della protesta in tutta Italia in base alle notizie provenienti dallo Stivale, ma ci siamo presti resi conto che nel giro di poche ore le notizie di blocchi avrebbero coperto tutta Italia.
A questo punto occorre capire come si evolverà il tavolo delle trattative da qui a mercoledì. Un primo risultato è stato quello di far sparire dalle prime pagine delle edizioni online dei grandi quotidiani la Costa Concordia e la soap opera costruita per distrarre scientificamente gli italiani da una protesta deflagrante. Oggi il resto d'Italia dovrà fare i conti con il Movimento dei Forconi e con Forza d'urto e se a Napoli si parla già di infiltrazioni della camorra nel movimento, a Bergamo è certa l'infiltrazione di leghisti della prima ora, gli stessi che ieri erano ad applaudire Roberto Maroni, ex ministro dell'Interno a Milano. Abbiamo già parlato a lungo non solo dei rischi della protesta, ma anche di come sia stata profondamente sottovalutata dalle istituzioni, nonostante ci siano concreti rischi per la stabilità politica e sociale di questo paese.
Non ci resta che assistere allo svolgimento dei fatti, grazie al supporto dei colleghi che sono stati finalmente portati via dall'Isola del Giglio e possono tornare a fare il loro mestiere. Terrorizzare ed annoiare i lettori? No, ma informare e raccontare quello che accade nel nostro Paese.