Dopo un'udienza preliminare durata 4 mesi, il Giudice Piergiorgio Morosini oggi deciderà sul processo sulla Trattativa Stato- mafia e dunque se rinviare a giudizio o prosciogliere gli imputati.
Undici i rinvii a giudizio chiesti dai pm dell'accusa Nino Di Matteo, Lia Sava, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia: Totò Riina, il pentito Giovanni Brusca , Leoluca Bagarella e Antonino Cinà, l'ex ministro della Dc Calogero Mannino, l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino, il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, i generali dell'Arma Mario Mori e Antonio Subranni e l'ex colonnello Giuseppe De Donno, e anche Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, accusato anche di concorso in associazione mafiosa e calunnia aggravata.
I reati contestati sono quelli di attentato, con violenza o minaccia, a corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato, tutto aggravato dall'agevolazione di Cosa nostra.
Stralciate le posizioni di Bernardo Provenzano, che al momento è fuori dal procedimento perché dichiarato dai periti incapace di stare in audizione a causa delle sue condizioni psicofisiche e quella dell'ex ministro Calogero Mannino, che ha chiesto e ottenuto di essere processato col rito abbreviato e che sarà giudicato a partire dal 20 marzo.