Un nuovo corvo al tribunale di Palermo? Due indagini sono state avviate, una dalla Procura palermitana l'altra a Caltanissetta, riguardo una lettera anonima recapitata nel settembre scorso al pm Nino Di Matteo, contenente un avvertimento preciso: "uomini delle istituzioni" vi stanno sorvegliando, riferendo a "una centrale romana" le informazioni acquisite sulla Trattativa Stato-mafia.
Oltre a mettere in guardia i pm palermitani, l'anomino, forse un investigatore deluso dall'archiviazione di un'inchiesta nata da una sua denuncia, passa in rassegna nel suo scritto - che riporta lo stemma della Repubblica sul frontespizio - decenni di delitti mafiosi, partendo dall'uccisiome di Pio La Torre, passando per la mancata cattura di Provenzano nel 1995. Sempre sotto anonimato, l'estensore fa riferimento anche al'agenda rossa di Paolo Borsellino che sarebbe stata presa da "un carabiniere", fino a citare i nomi di alcuni politici che avrebbero notizie precise sulla presunta Trattativa.
"Un esposto anonimo ha un valore giuridico pari a zero, tuttavia apre possibili scenari che saranno oggetto di approfondimenti investigativi". Così il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, che a proposito della missiva senza firma dice di non escludere "che chi ha scritto questa lettera probabilmente sia un infiltrato".