Ha preso la parola in chiusura di udienza. Ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee e leggere in aula, al bunker dell'Ucciardone di Palermo, il contenuto di una lettera anonima datata 24 maggio 2013 e inviatagli il 27 maggio, ovvero all'inizio del processo sulla Trattativa stato mafia.
"Ogni volta che ho dovuto rendere una deposizione rilevante, pochi giorni prima, ho subito attacchi tesi a minacciarmi o screditarmi – ha detto Massimo Ciancimino - Come le minacce anonime e la consegna della famosa dinamite da Bologna. Così come prima dell'udienza preliminare di questo processo, con la storia delle intercettazioni, al solo fine di screditarmi. Intercettazioni che sono state una violazione, la cui richiesta depositata era a firma del colonnello De Caprio, da me citato più volte. Intercettazioni fatte dai Carabinieri dell'Aquila.
Conversazioni tra me e miei difensori, inviate a procure varie nel paese e giornalisti spesso compiacenti e proprio per il loro contenuto puramente tecnico, non autorizzate.
La lettera che leggerò, mi è giunta il 27 maggio, ma la data riportata è quella del 24 maggio, tre giorni prima dell'inizio di questo processo".
IL TESTO DELLA LETTERA ANONIMA "Mi trovo a Palermo per l'anniversario della morte del giudice Falcone. Ho provato già a Roma durate le udienze fissate fissate nella capitale ad incontrarla personalmente, ma non sono mai riuscito a trovarla da solo.
Lei si è di fatto schierato col partito dei giudici, quel partito che con un piano ben stabilito e calibrato vuole minare la già precaria stabilità del nostro Paese con processi a Berlusconi, per delle stupide e banali feste private non percependo che senza l'appoggio della destra consegneremmo l'Italia ad una nuova tornata elettorale, riportando il caos totale.
Lei si è posto nella posizione sbagliata le avevano assicurato protezione se avesse smesso di farsi prendere ancora in giro dai pm palermitani. Inchieste come quella di Roma e Bologna, e Palermo, pendono sulla sua testa.
Questa lettera dovrebbe arrivarle il giorno di apertura del processo . ascolti il mio consiglio, lei non è un collaboratore, mi avrebbe già denunciato un anno fa, conosce le mie generalità, mi avrebbe subito segnalato nei riconoscimenti fotografici che le sono stati posti dai pm negli album mandati dalla DIA lo scorso anno. Non lo ha fatto, sarebbe stato molto sconveniente sia per lei che per la sua famiglia. Solo noi le possiamo garantir incolumità., già da mesi monitoriamo tutto. Il dottor Di Matteo è stato costantemente seguito, da nostri uomini sul posto, nei suoi spostamenti sia dal bar all'angolo di casa, sia da un negozio di sanitari, sito nello stesso stabile... Lo stesso per lei e la sua famiglia, per il giudice Morosini, ed anche tutte le passeggiate del pm nisseno Nico Gozzo, il pm del teorema dei Sistemi Criminali. Non abbiamo ostacoli nel colpirvi quando sarà necessario, i nostri amici ci hanno assicurato un sicuro risultato. Ascolti un buon consiglio, abbandoni questa sua battaglia inutile, possiamo schiacciarla come e quando vogliamo. Oggi il presidente Napolitano rappresenta una garanzia di una stabilità già gravemente compromessa. QUESTO PROCESSO IMBARAZZA TUTTI.
Deve essere fermato, dica chiaramente di aver fatto un patto con la Procura "io parlo, ma voi in cambio voi mi lasciate stare su tutto il mio patrimonio", invece come ha visto, neanche nella stessa palermo riescono a proteggerla, le hanno tolto la patente, non può più ucire la sera, starovinando la sua vita... le confischeranno tutto. Sappiamo dei suoi rapporti con Vanh Putthen ad Amsterdam per il recupero dei 12 milioni di dollari, già Roma sta provvedendo, le coperture poste per non identificare i suoi conti , noi abbiamo modo di sapere tutto, fornendo indicazioni preziose ai magistrati intenti nella ricerca del suo patrimonio. Vi controlliamo costantemente
Dal presidente Montalto all'ultimo giurato. Vedrete che brutta figura farete con il processo a Mori e Obinu,
Il presidente Fontana, un Giudice serio che riesce ancora a scindere le ragion di stato dalla semplice criminalità organizzata, saprà come demolire tutta la sua già poca credibilità, ribaltando l'impianto accusatorio.
Si tiri fuori da questo gioco molto pericoloso. Suo padre l'avrebbe già tolta di mezzo. Ricordi, solo noi le possiamo garantire tranquillità, , lei ha scelto di farsi male da solo, potranno accusarla per il reato di false dichiarazioni rese a pm, spieghi serenamente le sue ragioni, la difenderemo anche mediaticamente. Non consegni questa lettera ad i magistrati, sarebbe per noi un brutto segnale, l'ultimo tentativo di di tirarsi fuori da una guerra persa in partenza. Seguendo ancora i consigli dei suoi "amici giudici" e dei suoi avvocati, farete tutti una brutta fine, non si scordi noi sappiamo tutto di lei e dei suoi amici magistrati. L'Italia non può affrontare un processo mortificante in questo preciso momento storico, , siete solo matti al solo pensiero. Un paese deve seguire le sue ragioni, , spesso anche a danno di pochi scellerati, personaggi eversivi e nemici della patri. Un consiglio, la legga e la strappi, ha ancora tempo per riflettere".
Poi Ciancimino ha ripreso la parola: "Presidente, questo è per far capire, cosa succede ogni volta. Io sono imputato in questo processo ma ho anche un altro ruolo, quello di teste, che rappresenta uno degli impianti principali d questa accusa e io dovevo partecipare quanto accaduto"
M.Ge.
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