L'avvocato di Marcello dell'Utri Giuseppe Di Peri, in relazione alla lettera inviata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al presidente della Corte D'assise Montalto, ha sollecito la Corte ad esercitare i poteri di ufficio di cui all'art 495 comma 4 cpp,"revocando la prova della deposizione testimoniale del Capo dello stato, già ammessa, previa acquisizione al fascicolo del dibattimento della lettera medesima".
L'avvocato Airò Farulla per conto del Comune, si è opposto all'acquisizione del documento rimettendosi alla decisione della Corte.
L'avvocato dello Stato, Giuseppe Dell'Aira, si è associto alla richiesta di Di Peri così come l'avvocato Milio.
Il Pm Vittorio Teresi, si oppone invece all'acquisizione della lettera perché considerato un documento extra processuale, insistendo dunque sulla richiesta di ascoltare il presidente Napolitano. A queste valutazioni si è associato l'avvocato Barcellona .
La Corte in fine "prende atto che non c'è consenso del documento e dell'utilizzazione del suo contenuto rappresentativo, resta la sollecitazione ai poteri d'ufficio e della Corte che la Corte medesima oggi registra, riservando a tempo debito le determinazioni che se ci saranno i presupposti potranno essere adottate nel corso dell'istruttoria dibattimentale ai sensi dell'art 495 comma 4 ccp così come d'altra parte già indicato nell'ordinanza ammissiva delle prove".
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