Il Tribunale di Trapani ha disposto il sequestro anticipato ai fini della confisca, per un valore complessivo, di circa 25 milioni di euro, nei confronti di Michele Mazzara, 52 anni, pregiudicato mafioso, nato a Paceco.
Il provvedimento è stato seguito dagli agenti di Polizia della Divisione Anticrimine della Questura e Finanzieri del Nucleo di P.T. (polizia tributaria) della Guardia di Finanza di Trapani ed emesso a seguito della proposta del Questore della Provincia di Trapani.
Nell'ambito dell'operazione denominata "Panoramic" sono stati sequestrati 99 beni immobili (con un'estensione di terreni pari a circa 150 ettari), 8 autovetture, n17 automezzi agricoli (trattori ed autocarri), 86 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura e 3 società (interi capitali sociali e pertinenti complessi aziendali e alberghieri), e messi i sigilli al noto albergo di san Vito Lo Capo, il Panoramic.
• A.S.A. Srl, Azienda Siciliana Alberghiera, esercente l'attività di "alberghi e motel con ristorante" ;
• NICOSIA Francesco & Vincenzo s.n.c., esercente l'attività di "costruzione di edifici residenziali e non residenziali;
• VILLA ESMERALDA di Di Salvo Piacentino Giuseppa & C. s.n.c. esercente l'attività di assistenza residenziali per anziani.
Contestualmente è stata disposta l'amministrazione controllata della ANTOPIA di AGOSTA Antonella & C. S.A.S. società per l'acquisto la valorizzazione e l'utilizzazione anche ai fini edificatori e commerciali di terreni, aree e fabbricati destinati ad uso agricolo, industriali, turistico Alberghiero e sportivo di stabilimenti termali e marini.
Michele Mazzara ha avuto un ruolo fondamentale nel mandamento di Trapani. Arrestato il 31-10-1997, nel corso dell'operazione di Polizia "HALLOWEEN", per associazione mafiosa, da vari collaboratori di giustizia è stato indicato come vicino al capo mandamento di Trapani, all'epoca latitante, Vincenzo Virga e al capo mafia di Paceco , Filippo Coppola. Mazzara ha avuto anche un ruolo chiave nell'appoggio logistico della latitanza di Matteo Messina Denaro, in favore del quale si era adoperato per l'organizzazione di covi sicuri per il soggiorno e per alcune riunioni nell'agro di Dattilo, Comune di Paceco. Nel 1998, Mazzara fu rinviato a giudizio per avere favorito la latitanza dell'allora reggente la famiglia mafiosa di Mazara del Vallo Vincenzo Sinacori , condannato nel '998, pena (richiesta di 1 anno e due mesi) poi sospesa. Mazzara è visto come "l'ispiratore occulto di diverse iniziative imprenditoriali, per la realizzazione di speculazioni immobiliari e l'allestimento di alberghi e strutture ricettive nelle popolari località estive di San Vito Lo Capo e Castelluzzo-Makari, di edilizia privata nella zona del Comune di Paceco e di Trapani, nonché di numerosi opifici per l'ammasso di cereali e olio, oltre che di acquisizione di vastissime proprietà". Per tutto questo si è sempre avvalso dell'aiuto di un prestanome, l'imprenditore Francesco Nicosia, figura necessaria per eludere i provvedimenti in materia di misure di prevenzione patrimoniali che, il Questore o il Procuratore della Repubblica territorialmente competente "devono promuovere nei confronti di persone imputate del delitto". Ma intercettazioni telefoniche hanno rilevato lo stertto legame tra i due.
Le indagini criminologiche e patrimoniali si sono basate anche sulle risultanze acquisite nell'ambito di vari procedimenti penali già pendenti presso la D.D.A. di Palermo a partire dal '96. Il Questore ha disposto indagini patrimoniali, svolte congiuntamente dalla Divisione Anticrimine e dal Nucleo di PT della Guardia di Finanza di Trapani, attraverso la costituzione di un apposito "Gruppo di investigazione", per contrastare le organizzazioni criminali in modo sinergico e strutturato. Attorno a Mazzara, ruotano diversi personaggi criminali, capimafia, prestanome, imprenditori.
Indagini sui patrimoni dei mafiosi e sequestri che vanno di pari passo con la continua ricerca di Matteo Messina Denaro e non è un caso infatti che dietro ci sia Giuseppe Linares ex capo della mobile di Trapani e attualmente direttore della divisione Polizia Anticrimine che al super latitante ha lanciato la sua sfida da tempo.