Ci sono sempre questioni più scottanti ed importanti di quelle di Termini Imerese, dal piano salva-Italia al piano finanziario regionale, appena approvato entro i limiti imposti. Ecco perché ad aprile 2012 il tavolo tecnico con il ministro Passera non si è ancora tenuto ed il gruppo Dr non ha annunciato il suo piano industriale.
Ammesso che esista un piano industriale per la produzione. Il dubbio è più che lecito data la totale assenza di una dichiarazione ufficiale in merito delle parti in causa, nessun chiarimento di Massimo Di Risio e nessun chiarimento dal Ministero dello Sviluppo.
Con utili pari a circa 150 milioni di euro nel 2011 l'azienda Dr ha basato il suo successo sull'assemblamento di componenti provenienti dalla Cina e che costerebbero meno se in arrivo sulle coste palermitane. L'assemblamento verrebbe condotto a Termini Imerese ma i venti di crisi economica che spirano forti su tutta l'isola ed in generale in tutto il mondo, sembrano aver raffreddato l'interesse per il polo industriale termitano.
Attualmente le strutture e le infrastrutture esistenti sono ancora in grado di garantire una produzione industriale ma il tempo rischia di innalzare i costi di manutenzione per il riavvio dei macchinari ed il loro aggiornamento.
Ci sono famiglie che aspettano di scoprire chi sarà dopo FIAT a portare un minimo di ricchezza nel loro territorio, senza dover aspettare altri suicidi dettati dalla disperazione e dall'assenza di risposte da parte di chi, tra Stato, Regione Sicilia ed investitori privati, aveva promesso risposte concrete alla fame di lavoro di Termini Imerese.