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Teatro Garibaldi. Gestito per 2 anni da artisti palermitani, ora il Comune lo ''consegna'' a Bavera. "Una scelta basata sulla qualità''

BaveraUna risposta che di certo non è piaciuta agli artisti palermitani intervenuti oggi alla conferenza stampa organizzata a palazzo Ziino.
Questa mattina infatti, l'assessore Francesco Giambrone, il sindaco Orlando e Matteo Bavera direttore artistico del teatro fino al 2007, hanno presentato il progetto con cui per sei mesi il teatro Garibaldi è stato assegnato all'Associazione Teatro Garibaldi/Unione dei Teatri d'Europa proprio di Bavera.

Un cartellone di attività, con grandi nomi e che – scrive il Comune – si ricollega idealmente alle attività culturali che il teatro ospitò dalla seconda metà degli anni Novanta e che valsero alla struttura l'inserimento nel novero dei teatri d'Europa fondata da Giorgio Strehler e Jack Lang e alcuni significativi riconoscimenti internazionali.
Il progetto sarà realizzato a cantiere aperto, ovvero contestualmente saranno definiti i lavori di ristrutturazione e completamento del Teatro anche a seguito degli atti vandalici subiti nel corso del tempo "nonostante l'Amministrazione avesse proceduto a interventi volti alla custodia dello stesso".

Il dettaglio del progetto è stato illustrato oggi e in molti sono stati colti di sorpresa nel trovare un cartellone di attività già pronto e che partiranno il prossimo 28 febbraio. Perché di fatto, dallo scorso novembre, ovvero quando l'Unione dei teatri d'Europa ha deciso di "riprendersi" il Garibaldi per sei mesi, di mesi non ne sono passati nemmeno due, il che ha, nemmeno a dirlo, portato a sospettare che il progetto di Bavera fosse partito parecchio tempo prima di novembre. L'occupazione del teatro Garibaldi inoltre ricordiamo che è terminata lo scorso ottobre. Dunque in meno di 2 mesi è stato messo su un progetto importante e un cartellone. 

Un cartellone con nomi di lustro per un teatro che rientra tra quelli dell'Unione dei Teatri d'Europa. Ci sono Carlo Cecchi, Spiro Scimone, Antonio Latella, Maurizio Donadoni, Mario Perrotta, Roberto Zappalà, Saverio Ruina, Andrea Renzi, Tommaso Ragno e Franco Scaldati/compagnia Franco Scaldati,palermitana. Già, l'unica  palermitana.

Verranno spesi circa 60 mila euro dei fondi Arcus, ovvero la società interministeriale incaricata di finanziare le attività culturali degli enti locali, rimasti "congelati". Sono 250 mila, quelli a disposizione per finanziare le attività culturali in città. Fondi che serviranno per la sistemazione di diversi spazi della città (anche i cantieri culturali sono inclusi) ma anche per le attività.
Al teatro Garibaldi verranno sistemati gli impianti sanitari, le coperture e l'impianto di climatizzazione e i lavori partiranno a breve e verranno inoltre ripristinate le famose poltroncine rosse.

Poi lo spazio alle domande dei presenti.

- Qualcuno è tornato sui contenziosi (economici) che Bavera avrebbe con diversi artisti della città tra cui Emma Dante, lui ha smentisce la cosa e la faccenda - dice -  è in mano agli avvocati.

- Come saranno coinvolti gli artisti del territoio? "Saranno coinvolti nella misura in cui le proposte rientreranno nel progetto di teatro europeo che portiamo avanti".

- "Perché visto che il teatro Garibaldi è stato occupato per due anni da artisti palermitani che hanno portato spettacoli e produzioni di teatro ma non solo, non appena avete avuto la possibilità di poter utilizzare queste migliaia di euro, non li avete ricontattati? Perché non avete pensato agli artisti che per due anni hanno fatto quella che il sindaco stesso non vuole definire un'occupazione, ma un aprire alla città e avete scelto Bavera? Perché magari non pensare ad una collaborazione tra Bavera e quegli artisti?"
"Abbiamo fatto una scelta di qualità" risponde Giambrone.

A questa domanda Bavera non ha risposto, ma è bastato fare un po' di ricerche sul web per capire perché a coinvolgere gli artisti del teatro Garibaldi non ci avrebbe pensato nemmeno lontanamente. Un articolo decisamente "chiaro" in qui Bavera esprime decisamente ciò che pensa LEGGI QUI

Tra i presenti c'era anche Mimmo Cuticchio, nominato da Bavera,  tra attori che faranno parte di questo progetto, ma lui stesso non ha ancora capito in che termini e quando.
A fine conferenza si ferma un attimo a parlare "Il rischio in queste cose è la guerra tra poveri,. Gli artisti devono stare uniti e non essere messi l'uno contro l'altro. Purtroppo queste situazioni portano a questo. Gli artisti poi, non hanno un tassametro, noi abbiamo una poetica, una storia, una scuola, e chi fa teatro lo sa. T teatranti devono scambiarsi qualcosa, e ricordarsi sempre che 2se il teatro è per tutti, non tutto il teatro è pertutto. Bisogna lavorare sul sistema, un po' come il sistema delle piazze, vedere le diversità poetiche e io ho fatto tante lotte per questo".

Cuticchio sa cosa significhi fare teatro, arte in questa città. Cuticchio è uno di quelli che è diventato famoso prima all'estero e poi per questo lo è diventato qui. Palermo rimane una città in cui il talento non viene riconosciuto se non è "supportato". Non si vuole generalizzare, ma potremmo fare un elenco piuttosto lungo di artisti (non solo attori quindi) che lavorano più all'estero che non nella loro città, dove non hanno nemmeno un posto per fare delle semplici prove.
Entro sei mesi, comunque sia, il Comune predisporrà un bando per mettere a disposizione dei giovani e degli artisti parti inutilizzate del patrimonio comunale per progetti di pubblica utilità sociale e culturale. Sembra inteso dunque spazi anche come i teatri e dunque anche come il teatro Garibaldi. Non a caso, questa di Bavera è una gestione temporanea, solo fino al prossimo settembre.

Parteciperà anche Mimmo Cuticchio? Sorride, potrebbe essere...

 

*L'Unione dei Teatri d'Europa è un'associazione " fortemente voluta da Jack Lang e dal regista italiano Giorgio Strehler, che in particolare si adoperò per la creazione dell'associazione al fine di riunire produzioni spettacolari e lavori artistici europei sotto il segno degli scambi culturali e della formazione di un'identità culturale comune". Aperto dunque a teatri che spontaneamente aderiscono e che si devono impegnare con una produzione di spettacoli, ma anche a persone fisiche che si adoperano per il progetto lavorando singolarmente senza appartenere obbligatoriamente ad un organismo teatrale definito.

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