L'intervista esclusiva al dott. Nicola Locorotondo. Da oggi laboratori d'analisi in protesta, per una settimana nessuna prestazione in convenzione, solo a pagamento. Basta scelleratezze e tagli scriteriati nella sanità, è ora di programmazione reale e non fatte a tavolino solo con la “calcolatrice in mano”. È questo il grido di protesta che ormai accomuna praticamente tutti gli operatori sanitari siciliani erogatori di prestazioni in convenzione pubblica. Un braccio di ferro che ormai dura da anni e che ormai sembra essere arrivato alla stretta finale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra essere stato il recente Decreto del Ministro della Sanità Balducci che impone un taglio immediato e netto del 40% delle tariffe alle strutture sanitarie in convenzione, con l'aggravante del Decreto, pubblicato venerdì scorso in Gazzetta Ufficiale, del neo assessore regionale alla salute Borsellino. Decreto con il quale si chiede alle strutture di adeguare i propri listini a quelli in vigore nel 2007 e a rimborsare alla regione la differenza, già percepita, tra i listini del 2007 e quelli in vigore oggi. Si parla di milioni di euro. Sull'argomento abbiamo voluto intervistare Nicola Locorotondo, titolare dell'omonimo Gruppo Locorotondo da oltre 40 anni uno dei più importanti e all'avanguardia laboratori d'analisi dell'isola.
“E' impensabile - dice a Palermo Report il dott. Locorotondo - che la pur necessaria riforma del sistema sanitario nazionale e regionale possa basarsi, senza alcun criterio di logica e d'analisi tra i costi reali e i rimborsi ricevuti , solo ed esclusivamente su tagli indiscriminati “a mo di ghigliottina” facendo di tutta l'erba un fascio. Le nostre strutture svolgono un servizio pubblico di grande importanza per la collettività, deflazionando all'anno di miglia prestazioni le strutture pubbliche che, altrimenti, sarebbero al collasso. Strutture private erogatrici di servizi pubblici che hanno fatto investimenti nella modernizzazione e nella qualità oltre a garantire un indotto occupazionale di migliaia di lavoratori, che oggi si trovano a dover retroattivamente rimborsare milioni di euro già investiti per l'ammodernamento e l'efficienza”. Continua Nicola Locorotondo, “ le nostre rappresentanze sindacali non sono contro la razionalizzazione della spesa, ma questa non può essere decisa da un burocrate chiuso in una stanza in un ministero che non ha nessuna contezza su i reali costi di gestione e delle materie prime necessarie alle nostre strutture, per questo abbiamo chiesto l'istituzione di una commissione nazionale che possa, con competenza, definire un reale piano di ammortamenti e di tagli alla spesa. È nostra precisa intenzione dialogare e confrontarci con la pubblica amministrazione, ma credo che questa prima di adoperarsi nelle scelte dovrebbe ascoltare e confrontarsi con chi da decenni opera nel settore al servizio della collettività”
Comunque la stretta ci sarà, da oggi i primi a scendere in campo saranno i laboratori d'analisi che per tutta la settimana non erogheranno più prestazioni in convenzione, cioè non ci saranno esenzioni neanche per chi si presenterà con l'abituale prescrizione del medico.
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