La prima sezione del Tar di Palermo ha accolto il ricorso presentato da Legambiente, Lipu, Man, Wwf, Lav, Enpa e Lac, sospendendo l'efficacia del calendario venatorio 2012/2013. A renderlo noto è Legambiente.
Le associazioni ambientaliste avevano impugnato il calendario "per mancanza del Piano Regionale Faunistico Venatorio e per violazione delle Direttive Comunitarie in materia di Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Incidenza".
"Il pronunciamento dei giudici amministrativi – commentano Angelo Dimarca di Legambiente, Nino Provenza della Lipu, Deborah Ricciardi del Man ed Ennio Bonfanti delle Guardie del Wwf - ribadisce la necessità del Piano Regionale Faunistico Venatorio, la piena vigenza della normativa comunitaria in materia di protezione dei Siti Natura 2000 e l'operatività del vecchio calendario venatorio 2011/2012, il più rigoroso tra quelli dell' ultimo decennio ed emanato dal precedente Assessore D'Antrassi".
Il Tribunale amministrativo ha inoltre confermato i divieti di caccia nei Siti Natura 2000 (Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale) e condannato l'assessorato regionalealle Risorse Agricole e Alimentari e alcune associazioni venatorie al pagamento delle spese processuali.
"Siamo soddisfatti perché sono comunque prevalse le ragioni della Natura – concludono i rappresentanti delle associazioni ambientaliste – contro i tentativi di scardinare quanto di buono si era cominciato a fare lo scorso anno al fine di dotare la Sicilia di un Piano Faunistico Venatorio moderno e conforme alle leggi nazionali, ai pareri dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del ministero dell'Ambiente) e soprattutto al diritto comunitario".