Detta in questi termini sembra quasi una storiella da bar, ma le abitudini, quelle cattive, sono dure a morire. Già questa mattina doveva essere operativo il monitoraggio pubblico degli stipendi dei rappresentanti del Governo Monti e dei parlamentari che ne avessero voluto usufruire. Peccato che sia a livello nazionale che a livello locale il cattivo esempio sia quello più seguito.
Immaginare un premier come Monti furioso ci sembra eccessivo, ma sicuramente non ha mandato giù la reticenza di molti rappresentanti politici, come avviene quando un maestro redarguisce gli alunni sulle giustificazioni incomplete. Nello specifico, in Sicilia solo 13 onorevoli su 79 hanno acconsentito alla pubblicazione online del proprio stipendio. Si tratta di Anna Finocchiaro, Giuseppe Lumia, Carlo Vizzini, Tonino Russo, Alessandra Siragusa, Giacomo Terranova, Giuseppe Beretta, Marco Causi, Marilena Samperi, Fabio Granata, Basilio Catanoso Genoese e Salvatore Torrisi.
Non abbiamo messo i loro stipendi in questo lungo elenco perché reputiamo sia compito del cittadino cercare, se ne ha voglia, questi dati. La domanda che ci poniamo è...dove sono finiti gli altri? Distratti, forse qualcuno non era a conoscenza di questa iniziativa, forse qualcuno darà la colpa al povero addetto stampa che non ha messo in tempo i dati consegnati già giorni fa oppure...semplicemente la legge sulla privacy tutela i parlamentari dal dover pubblicare i propri stipendi.
Fatto incontestabile, peccato che in tempi critici un'operazione trasparenza avrebbe giovato, specialmente nel contatto con la base politica, che paga i contributi a partiti inesistenti nonostante abbia votato un referendum che abrogava il finanziamento pubblico dei partiti. Vuoi vedere che Adriano Celentano ha ragione?...