Era iniziata... come una tranquilla conferenza stampa di presentazione degli eventi in programma a Palermo per il periodo di Natale. Manifestazioni culturali, piazze illuminate, luoghi abbandonati per anni che rivivono, musei aperti al costo simbolico di un euro...
E a snocciolare gli eventi, il direttore artistico di Palermo 2013 Salvo Tranchina, il sindaco Leoluca Orlando, gli assessori Francesco Giambrone, Giusto Catania e Marco Di Marco.
E' bastato però che a prendere la parola fosse il presidente di un'associazione culturale esclusa dagli eventi per fare perdere le staffe al sindaco e scatenare la polemica. Che sarebbe accaduto ne eravamo quasi certi, visto le avvisaglie di qualche giorno fa, riportate in un nostro articolo.
A far saltare i nervi del primo cittadino è Frine Marchese, presidente dell'associazione culturale Kleis, che chiede "di conoscere i criteri usati per selezionare le associazioni che hanno presentato i progetti. Vedo – aggiunge – che le associazioni scelte sono sempre le stesse. Credevo che con la nuova amministrazione le cose cambiassero, ma invece devo ricredermi. La mia associazione ha presentato un progetto da 2.500 euro con una compagnia che ha raccolto consensi in tutta Europa con Salvo Piparo. Vorrei sapere perché sono stata esclusa".
La domanda proprio non è piaciuta al sindaco che, mentre l'assessore Giambrone inizia a spiegare i criteri di selezione, lo interrompe per un "dialogo" a tu per tu con la Marchese.
"Non entro nel merito della questione - risponde Orlando - ma, parlando in linea astratta, se uno viene scelto significa che c'è qualità nell'offerta".
Risposta quasi pacata ma, davanti alla controreplica il self control viene decisamente meno. Dalla parola alle urla il passo è breve.
"E' ora di finirla – tuona Orlando – di pensare che inventare un'associazione culturale è un modo per risolvere il problema occupazionale. Avete un'associazione e va male? Pazienza... Noi scegliamo per la qualità".
"E' cambiato – rincara la dose il sindaco – non solo il direttore d'orchestra, ma la musica. Se lei con la sua associazione dimostrerà di avere ragione le chiederò pubblicamente scusa, ma adesso è ora di finirla".
"Vorrei almeno – ribatte la Marchese – avere un incontro con l'assessore Giambrone per capire i criteri..."
Ma il "No" di Orlando è fermo. "Avrà un risposta scritta in cui sarà spiegato tutto. Perchè vuole per forza un incontro?... Crede che con l'incontro poi arrivi il via libera? Non ci sono 'pattiate' (accordi ndr.) da fare se è già stata esclusa. Voglio una città di cultura, non di clienti!".
"Nessuna 'pattiata' sindaco. Così mi offende", la replica. "Allora aspirante cliente", la controreplica.
Ma alla voce di Frine Marchese si aggiungono quelle di altri rappresentanti di associazioni.
Silvia Lupo, presidente dell'associazione Vigliena, spiega: "Anche noi vogliamo capire quali siano stati i criteri di selezione ed esclusione. Ci sono migliaia di euro dati ai soliti noti, come i 10 mila euro dati al PalermoTeatroFestival del Nuovo Montevergini. Oppure l'approvazione del progetto dell'associazione Muovi Palermo, il cui presidente è Marcello Capetta (nominato lo scorso novembre dal sindaco Orlando, nel consiglio di amministrazione dell'opera Pia Santa Lucia, ndr), associazione di cui conosco tutto nel dettaglio, in quanto sono stata componente del suo direttivo dagli inizi, fino allo scorso febbraio, quando io e altri cinque componenti del direttivo, dunque la maggioranza, lasciammo quell'associazione il cui presidente aveva deciso di schierarsi con Orlando e supportarlo nella campagna elettorale. E' un caso dunque che adesso abbia avuto uno spazio per le manifestazioni natalizie? Non si doveva guardare alla qualità? Quest'associazione - che a livello giuridico non so nemmeno come sia messa, ovvero se sia tutto in regola – dallo scorso febbraio (dieci mesi) non ha più portato avanti un solo progetto non ha più fatto nulla, in quanto a portare avanti le iniziative e i progetti eravamo proprio le sei persone andate via e questo ovviamente ci costa personalmente. E' vergognoso – aggiunge Silvia Lupo – il modo in cui è stata gestita l'intera faccenda. Basta guardare il calendario delle attività per capire che c'è qualcosa di anomalo non solo nella scelta delle associazioni, ma anche nella tempistica. Un'associazione non può materialmente organizzare un evento in così pochi giorni. L'elenco è stato reso noto solo oggi, le attività partono dal 15. E poi perché gli esclusi non hanno ricevuto alcuna comunicazione?"
E poi, ci sono le domande dei cittadini che ci hanno scritto, Meg chiede: "non è una cosa evidentemente anticostituzion ale finanziare progetti presentati per un bando le cui graduatorie non sono mai uscite?".
Le associazioni sono in fermento. Pare proprio che questa storia non finirà qui.