Otto persone sono finite in manette a Palermo con l'accusa di fare parte di una banda dedita alle rapine in banca, uffici postali e gioiellerie. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile. L'ordine di arresto è stato emesso anche per un altro uomo, al momento latitante.
I malviventi, secondo quanto reso noto dagli inquirenti, dapprima individuavano l'obiettivo da rapinare e poi si introducevano da un foro realizzato nella parete di un locale attiguo al bersaglio.
L'indagine ha dimostrato che l'associazione aveva "una complessa struttura verticistica con un capo, una sede dove si tenevano le riunioni, suddivisione degli introiti, sistemi protetti di comunicazione, armi da fuoco, attrezzi da scasso e chiavi adulterine, auto utilizzate per raggiungere gli obiettivi da rapinare. La banda ha agito in modo costante dal 2009 al 2010".
Le indagini, condotte anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche, ambientali e riprese video, ha permesso di sventare svariate rapine tra le quali ad esempio quella ai danni di una nota gioielleria palermitana: infatti solo un il pronto intervento della polizia giudiziaria ha impedito ai malviventi di fare ingresso nel negozio e di portare a termine il colpo.
Le forze dell'ordine hanno anche accertato il coinvolgimento di un metronotte in servizio in un istituto di vigilanza di Palermo che forniva all'associazione preziose informazioni logistiche ed organizzative utili per le rapine. L'indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Scalia, e dal sostituto Bonaccorso, mentre l'ordinanza cautelare è stata emessa dal Gip Aiello.