Sono ventidue gli indagati, impantanati nel sistema di tangenti e turbativa d'asta diretto dall' imprenditore della comunicazione Fausto Giacchetto. Quindici sui grandi eventi della regione siciliana e sette sulla vicenda dell'ente di formazione Ciapi. Oltre a ciò resta ancora aperto il fascicolo che riguarderebbe la posizione di alcuni noti esponenti politici che avrebbero goduto di alcuni favori dallo stesso Giacchetto.
Questa tappa dovuta della fase preliminare di indagine, è propedeutica alla successiva quella dell'emissione dei relativi avvisi di garanzia. Fatto salvo la possibilità di stralciare dalla fase processuale alcuni indagati come l'ex assessore Giammaria Sparma che ha chiesto il patteggiamento della pena, in ammissione di reato.
Un sistema che era riuscito a distrarre e pilotale oltre 100 milioni di euro di soldi pubblici in due anni.
Oltre lo stesso Giaccheto potrebbero essere rinviati a giudizio alcuni nomi "eccellenti" come l'ex presidente del Ciapi di Palermo, Francesco Riggio, la moglie di Giacchetto Concetta Argento, l'ex dirigente dell'Agenzia regionale per l'impiego Rino Lo Nigro, l'ex assessore regionale Luigi Gentile e l'esponente del Pid, Domenico Di Carlo. Tutti accusati a vario titolo di corruzione, truffa, falso in atto pubblico e associazione a delinquere. Per altri indagati è già stata stralciata la posizione processuale: Sandro Compagno e Carmelo Bellissimo (dipendenti Ciapi), Calogero Bongiorno (direttore del progetto Co.Or.Ap), Angelo Vitale (rappresentante della Sicily ComunicationS.r.l. e della Media Center & Management S.r.l.), Piero Messina (titolare della Fmr Groip), Massimiliano Sala (titolare della Filmax) e Rinaldo Sagramola (ex amministratore del Palermo Calcio).