La crisi non risparmia nessuno, anche chi, per certi versi l'ha generata. La Politica. In Sicilia arriva la stretta degli apparati di partito e scattano i licenziamenti. Il Partito Democratico è il primo a tirare le somme ed ad azzerare quasi del tutto il proprio organico di lavoratori nella sede regionale di Palermo. Arrivano ben 13 licenziamenti, fra funzionari e giornalisti. Causa del "quasi default" sarebbe il venir meno del finanziamento pubblico ai partiti, che già ridotto dall'anno prossimo si ridurrà al 25% per poi scomparire del tutto. In attesa che qualcuno non si inventi un nuovo modo di far pagare a noi cittadini i costi della politica. Vale la pena ricordare che già molti anni fa vi era stato un referendum popolare che aboliva tale possibilità, poi la politica trovo nuove forme sempre mettendo in tasca le mani ai cittadini. Oggi la pacchia sembra essere finita e la sussistenza delle strutture di partito resta affidata al contributo, più o meno obbligatorio, dei rappresentanti istituzionali. Deputati nazionali, regionali e consiglieri comunali, ma molti di questi "latitano" ed ecco che allora arrivano i tagli e si passa senza mezzi termini ai licenziamenti.
Oltre al Partito Democratico, anche il dormiente PdL di Berlusconi ha comunicato via e mail ai propri dipendenti l'imminente cessazione del rapporto di lavoro e la relativa chiusura della propria sede regionale a Palermo.