Non può essere sempre e solo colpa degli altri. Chi sono questi altri se non noi stessi allo specchio. Ognuno di noi che nella vita sta aspettando una scusa tragica per giustificare l'alibi del cambiamento. Si potrebbe fare finta che ormai sia giorno, potremmo smettere tutti di avere paura dei nostri peccati, almeno domani non saremo più solo un rimorso. La paura. La paura che immobilizza, che non ti permettere più di guardare alla tua vita, in realtà cela sempre la paura del cambiamento, ma sono cambiamenti solo se spaventano altrimenti e come restare seduti sulle sponde di un torrente, credendo che sia stupendo, ma consci che l'unica cosa che interessa veramente e che non straripi mai. Ma come è possibile oggi non straripare, siamo rimasti orfani di troppe cose, di origine e di una chiara traiettoria, di una valida occasione colta e compiuta. Orfani di tempo e silenzio, di ogni singola giornata che è passata. Orfani di padri ma anche di figli. Cosa è? Come abbiamo potuto arrivare a questo punto, come abbiamo potuto permetterlo? Dove c'eravamo nascosti? Dietro quale illusione. Perché abbiamo smesso di credere alle buone idee, ad un disco riuscito bene?
Ci vorrebbe una vera domenica, limpida, fredda, malinconicamente adolescenziale, capace di stroncare tutte le altre, costruite e finte. Ormai è giorno, si condonino tutti i peccati. Ma che almeno si abbia il coraggio della fantasia nel commetterne di nuovi. Che siano peccati intelligenti, la stupidità deve morire. Come per la nascita si può solo accogliere, così che per la morte si può solo accompagnare. Siamo tutti disposti ad accompagnare ma spesso ci facciamo promettere che non ci sarà ritorno. Oggi possiamo tradire tutti i nostri giuramenti perché non c'è più nessuno a cui giurare, quello che doveva finire sta inesorabilmente finendo e a quel capolinea ci siamo tutti. Tutti li ad aspettare il prossimo squallido autobus. Forse è arrivato il momento di andare a piedi sentendo per una volta l'asfalto che, passo dopo passo ,scompare sotto i nostri piedi.
"Ci sono articoli che vanno scritti non per raccontare una storia, ma per permettere a chi li leggie di trovare la propria."
di Ugo Piazza