Paternò, provincia di Catania, un'altra tragica storia. Ieri, in tarda mattinata, un bracciante agricolo di 32 anni, da mesi senza lavoro, non ce l'ha fatta più e si è impiccato.
L'uomo si è suicidato a casa sua, così l'hanno trovato i carabinieri della stazione locale. Lascia la moglie ed una figlia di 8 anni. Troppe lascrime, troppa indifferenza, troppa strafottenza. Un uomo ha la sua dignità, nessuno si può permettere di togliergliela.
Quanti altri morti dovranno esserci? Quanta altra sofferenza per far capire che la situazione non è più sostenibile. Dovremmo vergognarci tutti.
Per la nostra non solidarietà, la nostra inerte indignazione, la nostra incapacità di coesione ed unione. Fin quando baderemo solo a quello che accade all'interno delle quattro mura in cui viviamo e tenderemo a tutelare solo i nostri interessi ed affetti privati, non avremo neanche il diritto di lamentarci ed il coraggio di un ragazzo che non c'è più.