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Sfondato con un martello il vetro d'ingresso del locale Vino Divino. E’ la seconda volta in 7 mesi

Vino DivinoPalermo. In un anno e mezzo di attività, due danneggiamenti di questo tipo nell'arco di sei mesi , sono indicativi.

Lo sanno bene i titolari dell'enoteca letteraria Vino Divino di piazza Sant'Oliva, a due passi dal Politeama che stamattina hanno trovato la porta di vetro dell'ingresso, distrutta (vedi foto m.g.) . Distrutta con un colpo di martello ben assestato da un uomo con il volto coperto da un casco integrale. Questo è quanto si vede nelle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza e che sono adesso al vaglio degli inquirenti. Stesso modus operandi della prima volta, lo scorso giugno.

In entrambi i casi è stata fatta regolare denuncia di quanto accaduto.

Parlare di atto di vandalismo vorrebbe dire prendersi (e prenderci) in giro, voler trovare una sorta di conforto. Ma i fatti, a nostro avviso, dicono altro e ci permettiamo di esaminarli.

Richieste estorsive non ce ne sono mai state, di contro in sei mesi, per ben due volte, qualcuno nel cuore della notte si è avvicinato con il volto coperto, e ha sfondato la porta andando via. Una bravata? Non prediamoci in giro.
Un tentativo di furto? Non prendiamoci in giro; né la prima né la seconda volta è stato portato via nulla e se avessero voluto, se l'intento fosse stato quello, avrebbero potuto farlo visto e considerato che, come da copione, nessuno ha visto e sentito un vetro di quelle dimensioni andare in frantumi e che l'allarme non ha suonato (già è entrato in funzione soltanto quando la porta è stata aperta in modo "regolare" dalla Polizia, ma questa è un'altra storia...), quindi quell'uomo si sarebbe potuto introdurre tranquillamente nel locale, fare quello che doveva e andare via.

Poi c'è l'ipotesi intimidazione a scopo estorsivo. Un modo nuovo di intimidire, in cui se Maometto non va alla montagna è la montagna che DEVE andare da Maometto. Solo che qui non ci sono profeti inviati da Dio, ma solo mafiosi che con ogni probabilità hanno capito che la musica è cambiata e che la gente, i lavoratoti onesti, stanchi e vessati, adesso denunciano con molta più facilità, e quindi hanno trovato un modo diverso di chiedere il pizzo; probabilmente in alcune zone troppo centrali per il vecchio e usuale stile, l'avvicinamento, mandano lo scagnozzo di turno ad avvertire i commercianti che devono essere loro ad andarli a cercare. E sapete com'è a Palermo, ci si conosce tutti, basta chiedere alla persona ''giusta'' e quella ti dirà da chi andare.

Un meccanismo mostruoso e paradossale ma che, a parlare con la gente della zona, con altri commercianti e anche con chi atti del genere li ha subiti in passato, potrebbe essere il nuovo metodo di intimidazione. Ma forse nemmeno tanto nuovo, al massimo di cui non si sente parlare.

Non riporteremo le parole di rabbia dei titolari del locale che non intendono abbassare la testa e la guardia, come ogni lavoratore onesto dovrebbe fare. Non le riportiamo perché potete immaginarle da voi. Una rabbia mesta, quella di chi deve difendere quello che è suo e che lo porta avanti con l'amore e la fatica dei tempi drammatici in cui viviamo.

E allora Vino Divino oggi sarà aperto come sempre, dalle ore 16, l'enoteca letteraria di Sicilia avrà una porta nuova e i suoi titolari e i dipendenti saranno lì all'ingresso con un sorriso sulle labbra. E come già abbiamo fatto in altre occasioni, invitiamo tutti ad andarli a trovare oggi e nei giorni a seguire. Buona musica, un bel libro e un buon bicchiere di vino. Magari due.

 

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