Il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico della Polizia Municipale ha sequestrato il complesso monumentale "Palazzo Galletti di Santa Marina" di via Celso (traversa di via maqueda). Il provvedimento è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari Giovanni Francolini su richiesta del Pubblico Ministero Enrico Bologna e si è reso necessario per tutelare la pubblica incolumità a causa delle gravi condizioni di degrado e di abbandono del prestigioso immobile.
Dai sopralluoghi congiunti compiuti dagli ufficiali del Nucleo con i tecnici della Protezione Civile e dell'Edilizia pericolante del Settore comunale Città Storica, è emersa la precarietà dei conci superiori, lesionati ed in fase di distacco. Il palazzo nella incuria della proprietà ha subito alcuni crolli del cornicione e degli intonaci. I balconi risultano seriamente pericolanti, alcune basi sono precarie con spaccature varie e di un balcone, ormai privo della base, rimane solo la ringhiera ancorata al muro. Del tutto inadeguata è risultata la messa in sicurezza dell'edificio, con il ponteggio fissato all'immobile i cui tubi di sostegno necessitano di verifica statica per valutare l'assorbimento dei carichi.
Nonostante il palazzo si trovi in una via parecchio trafficata perché da lì transitano veicoli provenienti da via Maqueda, non è mai stato predisposto alcun segnale di pericolo e idonei dispositivi di illuminazione per una messa in sicurezza al fine si scongiurare rischi per la pubblica incolumità.
Il provvedimento mira ad impedire che i reati in corso portino conseguenze ulteriori per la incolumità delle persone.
A seguito del sequestro l'amministratore del condominio è stato nominato custode giudiziario.
Cenni storici
Palazzo Galletti di S.Marina appartenente alla facoltosa famiglia Crespo di provenienza pisana fu costruito nel XIV secolo sulle antiche mura e dava il nome alla strada che era conosciuta come salita S. Marina.
Presenta particolari ripresi dalla tradizione architettonica normanna, mentre la sistemazione della colonna angolare sullo spigolo sud-orientale caratterizza l'architettura siciliana del '300. Il varco utilizzato come portale d'ingresso, si suppone fosse una antica porta aperta nelle mura della città.
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