I soldi non bastano e i servizi diminuiranno di pari passo con i fondi stanziati. Si riassume così il senso della nota diramata da Trenitalia, che annuncia una "riduzione dell'offerta" del 10%.
"La copertura finanziaria del contratto fra Trenitalia e le Regioni a Statuto autonomo, come la Sicilia – spiega l'azienda - è stabilita ed erogata direttamente dallo Stato. Le risorse fissate per il 2013 non consentono, però, il mantenimento degli attuali livelli di offerta e quindi Trenitalia si vede costretta ad adeguare i propri piani di produzione in coerenza con tale ipotesi di disponibilità finanziarie
"In quanto semplice fornitore del servizio, Trenitalia è pronta - afferma la società - non soltanto a non tagliare, ma a effettuare anche più corse di quelle oggi in programmazione. La soluzione sarebbe gradita a Trenitalia, occorre però che il committente pubblico stanzi le risorse necessarie per acquistare il servizio".
Secondo Trenitalia il problema "era stato comunicato con ampio anticipo, con una lettera dell'amministratore delegato indirizzata al ministero delle Infrastrutture e Trasporti e agli assessorati regionali competenti e interessati". Nella missiva si chiariva che dal 10 marzo "l'azienda ridurrà, per l'insufficienza di copertura finanziaria da parte del committente pubblico, proporzionalmente nella misura del 10% i servizi inclusi nel perimetro del Contratto di Servizio". La scelta dei servizi da rimodulare "sarà effettuata sulla base dei principi condivisi negli incontri svolti nel corso del 2012". In sostanza, "si cercherà di intervenire sulle corse a minore domanda, attenuando così, quanto più possibile, l'impatto negativo sulla clientela".
E tra i due litiganti – Trenitalia e Stato - chi paga sono i cittadini.
Leggi le altre news: www.palermoreport.it