Non ci sono parole per descrivere i contorni e la tempistica di questa vicenda. Anna Rosa Corsello si era appena dimessa dal proprio incarico milionario di direttore regionale dopo il clamoroso flop del click day del piano giovani regionale. La vicenda si era conclusa tra polemiche e accuse reciproche con il presidente Crocetta e l'assessore Scilabra, oggi non più nella giunta regionale. Ma ancora di più, oltre ai veleni, anche la Procura di Palermo ci aveva visto poco chiaro relativamente ad alcune procedure e affidamenti direttamente effettuati dalla dirigente, tanto da aprire un'inchiesta e indagare la Corsello per abuso d'ufficio. La Corsello, si era giustamente dimessa, uno dei pochissimi casi mai registrati in Italia. Le dimissioni... una parola ormai persa nelle infinite pagine del vocabolario della lingua italiana. Ma ecco che a poche settimane dall'accaduto arriva il perdono, non divino, ma del Governatore della Sicilia in persona. Rosario Crocetta l'ha perdonata e rinominata direttore generale dell'Assessorato al Lavoro. Ma ancora più scandaloso, ammesso che ci siano ormai dei limiti... è che proprio il primo atto, nella prima seduta, della nuova giunta Crocetta, sia stato la nomina della Corsello. Tra le migliaia di priorità ed emergente in cui versa la Sicilia, niente è riuscito ad essere più importate della nomina per direttissima della dirigente. È chiaro che risulta impossibile non dare un valore politico alla vicenda, quante ombre e dubbi legittimi possono emergere ad un qualsiasi osservatore su tale vicenda. Porre all'ordine del giorno, come primo atto, di una nuova giunta nata dopo due anni di immobilismo governativo e conflitto politico, quello di rinominare l'unico essere umano che indagato dalla Procura si era dimesso??? Semplicemente incredibile, quanto veramente poco trasparente. Siamo arrivati oltre qualsiasi limite ipotizzabile. L'unico consiglio che ci permettiamo di dare al Presidente Crocetta è quello di: " il perdono lasciarlo a Dio..." Una vicenda che insulta ogni singolo siciliano. Ed adesso quanto volete scommettere che per la Scilabra spunterà un bell'incarico a Roma...