A Palermo secondo l'ultimo censimento di settore solo il 50% delle richieste può essere assorbito dal comparto pubblico. Le graduatorie, riferite ai bambini di fascia pre-scolare non superiore ai 36 mesi di vita (asili nido) riescono ad accogliere solo un bambino su due. Ma anche questo non è perfettamente corretto, infatti a questa percentuale va tolta la fascia protetta riservata ai figli dei Dipendenti Comunali che hanno il privilegio di avere dei posti riservati di diritto. Posti che in alcuni istituti arrivano all'80% della disponibilità. Tutti gli altri devono cedere alla scuola privata con i relativi costi. Resta comunque una guerra tra i “poveri” perchè il punto centrale non è quello delle fasce garantite o protette, ma della assoluta inadeguatezza delle strutture. Non investire nelle strutture scolastiche, nonostante una domanda-esigenza acclarata è gravissimo e certifica la sbagliata priorità degli altri investimenti pubblici che si prediligono. Non investire nelle scuole vuol dire non investire nel futuro e nella famiglia, più che incentivi a pioggia bisognerebbe rendere la vita più facile a tutti coloro, e sono sempre meno, che hanno ancora il coraggio di fare figli e di credere nella comunità in cui vivono.
Da un' inchiesta di Livesicilia.it