Palermo. Una truffa alle compagnie assicurazioni è stata scoperta dalla Polizia di Palermo che nella notte ha arrestato 23 persone, tra cui avvocati, impiegati postali e periti.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura, ha registrato i meccanismi di una truffa che coinvolgeva molte persone. La 'mente' della banda era a Partinico, nel Palermitano, dove un appezzamento di terreno veniva usato come 'pista di collisione' per provocare incidenti ad arte e poi lauti risarcimenti dalle ignare compagnie assicurative.
Le auto venivano ammaccate ad arte, nei punti giusti o distrutte a colpi di mazza.
"I mezzi coinvolti negli incidenti – spiegano gli inquirenti - in molte occasioni, risultavano essere gli stessi anche se le targhe, in certi casi, venivano sostituite a seguito di denunce di deterioramento o smarrimento, procedendo, dunque, alla reimmatricolazione delle medesime auto. In diverse occasioni le targhe dei mezzi coinvolti nei falsi incidenti stradali venivano pure alterate, in modo da indurre le Compagnie Assicuratrici in errore circa lo stato della pratica risarcitoria.
Infatti, nella redazione delle denunce dei sinistri, i denuncianti avrebbero formulato intenzionalmente la variazione di un numero o di una lettera, strategia usata nel tentativo, spesso riuscito, di eludere i controlli che avrebbero posto in essere le stesse assicurazioni al fine di confermare la veridicità dell'incidente denunciato".
La banda operava tra Partinico, Borgetto, Trappeto e Balestrate. Nel corso dell'indagine sono state indagate oltre cento persone, con diversi sono i capi d' imputazione in base al ruolo svolto in seno all'organizzazione (dall'associazione per delinquere alla truffa).
I nomi dei coinvolti:
Vincenzo Nobile, classe 1959, (in carcere); Provvidenza Saputo, classe 1968, (ai domiciliari); Carmela Mattina, classe 1958 (domiciliari); Giuseppe Marino, classe 1966 (domiciliari); Francesco Marrocco , classe 77, (domiciliari); l'avvocato Ennio Cipolla, classe 1969 (domiciliari); l'avvocato Rosalba Marchione, classe 1978, (domiciliari); il perito liquidatore Umberto Li Vecchi, classe 1959 (domiciliari); il perito Fabio Orlando, classe 1970, (domiciliari); il perito Stefano Fedele, classe 1947, (domiciliari); il perito Antonio La Mantia, classe 1961, (domiciliari).
Altre 10 persone sono invece state colpite dal provvedimento di divieto di dimora.