Giornata palermitana, con imprevisto, per il presidente del Senato Renato Schifani. In città per un incontro con il presidente della Regione Rosario Crocetta e per una manifestazione allo Steri, sede del Rettorato, Schifani è rimasto "bloccato" nel traffico cittadino andato in tilt per una manifestazione. Era atteso per le 11.30 alla biblioteca regionale ma le auto blindate sono state bloccate dalle forze di polizia per questioni di sicurezza. Le strade del centro città sono infatti paralizzate a causa della manifestazione degli studenti, a cui si sono aggiunti gli operai della Gesip, la società partecipata del Comune in liquidazione. Clima teso, che ha portato anche all'uso dei fumogeni da parte delle forze dell'ordine e al ferimento in modo lieve di un agente.
La giornata del presidente del Senato è iniziata con una manifestazione allo Steri, dove il rettore Roberto Lagalla ha consegnato i sigilli di "benemerito dell'Ateneo di Palermo" ai familiari di sette - tra studenti e ricercatori - "che hanno contribuito ad arricchire, con la loro preziosa azione, il patrimonio professionale e umano dell'Ateneo, offrendo talvolta con la loro scomparsa un messaggio di altruismo e generosità". Il riconoscimento è stato concesso, in deroga, anche alla studentessa del liceo Umberto I Carmela Petrucci, ferita a morte mentre cercava di difendere la sorella dalla furia dell'ex fidanzato. A Carmela è stato riconosciuto "il gesto di altissimo valore morale che le ha fatto sacrificare la propria vita per salvarne un'altra". Il presidente della Repubblica nei giorni scorsi le aveva conferito la medaglia d'oro al valore civile. La studentessa, dopo il diploma, avrebbe voluto iscriversi alla facoltà di Medicina.
Per Schifani è stata anche l'occasione per rispondere alle domande dei cronisti sulla difficile fase che sta attraversando il Paese.
"Mi auguro – ha detto Schifani - che non avvenga la rottura del rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni. Tutto dipende dagli sforzi che la politica di oggi ma anche la politica farà. Occorre riformare strutturalmente alcune situazioni del nostro Stato e fare in modo che i cittadini credano nello sforzo dei politici, che alcuni politici modifichino I loro comportamenti, che le istituzioni snelliscano la burocrazia. Occorre vincere questa grande sfida ma io sono fiducioso". Per il presidente del Senato "la fiducia non dipende solo dai politici ma anche da un fisco che deve essere più dialogante rispetto al passato. Occorre una grossa operazione di restyling. Chi farà politica nella prossima legislatura sarà chiamato a questo grande impegno, un impegno che potrà essere vinto ma con la buona volontà di tutti. Stiamo chiedendo ai cittadini grandi sforzi, quindi meritano di trovare anche uno Stato più efficiente".
E parlando della riforma della legge elettorale ha sottolineato che "Le regole parlamentari sono precise e chiare si voterà prima in commissione e poi in Aula. Non intendo assolutamente assumermi la responsabilità di paralizzare l'andamento di questo iter parlamentare così strategico. Al momento del voto - ha aggiunto - ciascuna forza politica si assumerà la propria responsabilità di fronte ai cittadini e al Paese. Confido che sulla legge elettorale - ha concluso Schifani - ci sia la più ampia condivisione; più le leggi sono condivise, migliori sono".