Palermo. Non sarebbero solo, le già pericolosissime traccie di amianto, ad aver causato già da mesi la chiusura del Parco Cassarà a Palermo. In quel luogo, oggi sottratto alla città, e prima che lo fosse ritrovo di famiglie e sportivi, ci sarebbero seppelliti sotto il manto erboso segreti molto più gravi. Ol tre alle fibre di amianto, ci sarebbero anche pericolose scorie altamente tossiche derivanti da cantieri edili. Potrebbe essere questa la sconvolgente verità che sta emergendo dalle indagini della procura di Palermo condotte dal procuratore Dino Petralia. A quanto pare da alcuni prelievi effettuati sul terreno, sarebbero emersi materiali di scarto, con tanto di nome e cognome. Un tubo con la scritta Fincantieri e notevoli quantità di sabbiature e vernici provenienti dai cantieri navali. Tutto questo lascia molto da pensare sul metodo e sui controlli con cui è stata realizzata l'area a verde, una delle poche della città, e quali possono essere stati i danni alla salute dei cittadini che in questi anni hanno frequentato il parco.