A quasi un anno dallo scandalo fotovoltaico in Sicilia che portò agli arresti l'ingegnere palermitano Piergiorgio Ingrassia e il deputato regionale del Partito Democratico Gaspare Vitrano, il caso sembra tutt'altro che chiuso. Che le indagini della procura non si siano fermate in questi mesi lo si intende da quanto emerge da alcune indiscrezioni dello stesso Ingrassia rilevate dagli inquirenti nei giorni successivi al suo arresto mentre parlava con alcuni familiari all'interno del carcere.
Ingrassia, che prova a giustificarsi con la moglie, la madre e la sorella, parla di Vitrano come un fantoccio nelle mani “della vera mente criminale”, l'Onorevole Mario Bonomo, tra l'altro suo socio occulto in una delle società coinvolte. Ma il quadro che emerge dagli “sfoghi” di Ingrassia è molto più ampio. Un sistema perfetto tra politici collusi e funzionari regionali compiacenti, un sistema di tangenti e scambi di fasulle transazioni, montate ad arte per abbattere i tempi di rilascio delle concessioni regionali e le modalità di rivendita a peso d'oro delle stesse. Ma tra le ricostruzioni di Piergiorgio Ingrassia non mancano i nomi illustri, tra persone a conoscenza dei fatti, compiacenti e vittime. Dal prof. Riva Sanseverino, a cui avrebbero chiesto una tangente del 10% prima di avere rilasciata l'autorizzazione per un impianto, all'attuale Presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese, al funzionario regionale dell'assessorato territorio e ambiente Davide Guida. A quanto pare le energie alternative oltre a rappresentare il futuro per il benessere del nostro pianeta, parrebbe siano molto utili anche per le tasche di qualcuno in specifico....