Il countdown volge al termine. Domani scade il contratto dei lavoratori Gesip. Non c'è un piano di riordino, non ci sono fondi, o comunque nulla ancora messo nero su bianco. La tensione è alta, la paura dei circa 1800 lavoratori anche. Stamattina si doveva tenere alla Regione, l'incontro tra il Prefetto, il Commissario straordinario, il Governatore, i tecnici del Comune e il Commissario liquidatore di Gesip. Doveva, perché pare che ieri sera il commissario Latella e il presidente Lombardo siano stati convocati d'urgenza a Roma. Intanto i sindacati Asia, Usb, Cisas e Fiadel, come annunciato ieri, hanno convocato un'assemblea di tutti i lavoratori per l'intero turno per presidiare la Presidenza della Regione Siciliana a piazza Indipendenza. Al momento sono presenti circa 400 persone.
Ieri alla Gesip è stata inviata una lettera da parte del Comune (Ufficio società ed Enti controllati, ndr): "Rilevato che ad oggi non è pervenuta alcuna direttiva né da parte del Commissario né da parte della Ragioneria generale, si ritiene doveroso comunicare a codesta Società che dal 22 aprile 2012 cesserà qualsiasi rapporto di lavoro". Domani dunque e i lavoratori non sanno ancora quali saranno le loro sorti.
I 3 milioni di euro individuati a seguito di un atto di indirizzo del Commissario Latella datato 22 marzo, per prorogare i servizi affidati alla Gesip, sono esauriti, entro oggi bisognerà trovare una soluzione. Il Commissario sta cercando di "mettere le pezze" e ieri ha approvato una delibera che ridisegna le società partecipate e i servizi. Un atto ritenuto indispensabile dal governo nazionale e da quello regionale per salvare la Gesip e che è solo il primo passo verso la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e l'ingresso dei privati.
Tentativi salva Gesip, dopo quello (fallito) del parlamento regionale di fare approvare subito lo stanziamento di 50 milioni di euro per garantire la prosecuzione dei servizi dell'azienda partecipata del Comune , almeno fino a dicembre. La proposta sarà nuovamente discussa, ma di tempo non ce n'è più.
E a correre ai ripari c'è anche il presidente della Regione Lombardo che ieri ha dichiarato che "sono immediatamente disponibili 10 milioni di euro per garantire la continuità e la corretta gestione dei servizi essenziali del Comune di Palermo in atto gestiti dalla Gesip". E pare sia questo il motivo della convocazione urgente a Roma. La nota della presidenza della Regione è stata inviata al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Antonio Catricalà e a Franco Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale, per chiedere la proroga al 30 giugno di quest'anno dell'ordinanza 3957 del 29 luglio 2011, relativa alle "disposizione urgenti di Protezione civile per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella provincia di Palermo". E' a giugno infatti che dovrebbe essere completato dal Comune di Palermo, il piano di riordino delle partecipate. Piano di cui ancora non si hanno notizie. Ad ogni modo, prorogare fino a giugno, secondo i sindacati, non serve a nulla. "Sono interventi tampone – dicono – che creano soltanto false speranze nei lavoratori. La proroga deve essere almeno fino alla fine del 2012". La paura dei lavoratori è tanta. Ieri ci hanno contattato "ma voi avete notizie? – ha chiesto Domenica – sto impazzendo, non sappiamo nulla, non ci danno notizie, dicono sempre domani, domani...ma da domani io sono senza lavoro!".
Non è chiaro comunque, e non è di certo un dettaglio, se i 10 milioni predisposti dal Governatore Lombardo, siano solo per i servizi relativi allo smaltimento dei rifiuti o a tutte le attività della Gesip e quindi per tutti i circa 1800 lavoratori.
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