Tra pochi giorni il Parlamento aprirà le porte ai nuovi inquilini. Per alcuni si tratta di un rientro, per altri (parecchi questa volta) di un debutto. E se per i secondi sarà un mondo nuovo, che però non sembrano temere, per la "vecchia guardia" è tempo di domande nuove che nascono proprio dal confronto con i debuttanti. I grillini – prima sottovalutati e bollati come 'antipolitica' – adesso siederanno al loro fianco e da più parti ci si chiede quale modello adottare. Cosa succederà? Quali gli equilibri? E - parola magica – quali alleanze?
Unico punto di riferimento – per tentare di capire come rapportarsi ai "cittadini a Cinque Stelle" - la Sicilia. Nell'Isola infatti i seguaci di Beppe Grillo occupano 15 seggi del Parlamento regionale, accanto a Pd, Pdl, Udc, Mpa, Grande Sud.
A spiegare il "modello Sicilia" ci pensa il vicepresidente dell'Ars e deputato del M5S Antonio Venturino.
"Il 'Modello Sicilia' – chiarisce – è di una semplicità spaventosa e il fatto che alcuni non lo capiscano è imbarazzante. Il 'Modello Sicilia' non ha fatto altro che mettere il Movimento cinque stelle in una posizione equidistante da altre forze politiche e ogni volta che si va in aula, il Movimento va a supportare o a bloccare quelle iniziative che non hanno come finalità l'interesse dei cittadini. Laddove l'iniziativa portata in aula veda come finalità un miglioramento delle condizioni del cittadino, noi lo appoggiamo".
Ma a chi pensa che i "grillini" cedano alle lusinghe del potere beh... finora si sbaglia.
Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha detto chiaramente di non escludere a priori il loro ingresso nella maggioranza ("Se volessero, non troverei alcuna difficoltà a farlo" ), i neodeputati rispondono con un cortese ma fermo "no, grazie".
"Noi – ribadisce Venturino - non entreremo in nessuna maggioranza ma non usciamo nemmeno da questo Parlamento. Lo abbiamo sempre detto in maniera chiara e lo ribadiamo: se il Governatore Crocetta, come noi speriamo, porterà in aula delle proposte di buon senso il Movimento cinque Stelle non avrà nessun problema ad appoggiare tranquillamente queste proposte. Ma se da Crocetta arriveranno delle proposte che non condividiamo come cittadini, non tanto come deputati, saremo lì a sollevare delle perplessità".
Il "modello Sicilia" eccolo spiegato. Adesso la parola tocca a Roma.
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