Tutelare l'immenso patrimonio artistico siciliano è sempre stata un'operazione difficile, se non impossibile. Questo perchè i siti archeologici di notevole rilevanza, sia in terra che in mare, sono numerosissimi.
La conseguenza è che tombaroli, ricettatori e trafficanti di reperti archeologici, nel tempo, hanno fatto man bassa. I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, assieme a quelli della locale Stazione di Gibellina (Tp), hanno messo a segno un'importante sequestro di reperti di provenienza marina, databili tra l'età del bronzo ed il XII sec.
29 i pezzi rinvenuti all'interno dell'abitazione di un privato, appassionato di immersioni subacquee. Alcune ancore litiche ellenistiche, una contromarra in piombo di epoca romana, anfore ellenistiche, romane e medievali hanno costituito l'intero sequestro. Purtroppo, ancora oggi, il mercato nero di reperti archeologici è fiorente ed intercettarne le vie è sempre arduo.
Tutti i reperti saranno consegnati alla Soprintendenza del Mare, mentre il detentore è stato denunciato per ricettazione e possesso illecito di reperti archeologici.