La terza sezione del Tribunale di Palermo ha revocato il divieto di dimora a Palermo per l'ex deputato regionale Pd Gaspare Vitrano (passato poi al gruppo Misto), imputato di concussione per avere preteso una tangente da 10 mila euro da un imprenditore del fotovoltaico.
Il provvedimento fa seguito alla fine della legislatura dell'Assemblea regionale siciliana: non facendone più parte, infatti, Vitrano non può "reiterare i reati" e sono venute meno le esigenze cautelari che avevano indotto i giudici a tenerlo lontano dal capoluogo siciliano, in cui c'è la sede dell'Ars.
Proprio ieri al coindagato di Vitrano, l'altro deputato regionale uscente Mario Bonomo, ex Pd, poi Api, oggi Mps, non rieletto, era stato imposto l'obbligo di dimora a Siracusa. Bonomo oggi avrebbe dovuto deporre al processo Vitrano, ma non si è potuto presentare proprio per via del divieto di lasciare la sua residenza.
L'udienza del dibattimento è sostanzialmente saltata per la contemporanea assenza di tutti i testimoni convocati dalla difesa, alcuni dei quali ammalati. Secondo i pm Maurizio Agnello e Sergio Demontis i due deputati avrebbero preteso tangenti per "spingere" o "non affossare" le aziende che lavorano nel campo delle energie alternative. Vitrano fu arrestato l'11 marzo 2011 in flagranza di reato, con la busta che gli era stata appena consegnata da un imprenditore che lo aveva denunciato alla polizia.