Il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, non perde tempo e in 24 nomina il nuovo assessore al Territorio dopo lo scandalo su un abuso edilizio che ha travolto la dimissionaria Mariarita Sgarlata.
Il nuovo Assessore è il 31enne Piergiorgio Gerratana, ragusano ma residente a Rosolini, Gerratana da anni è impegnato in attività politica nella sinistra giovanile del Pd ed attualmente è consigliere comunale. Laureato in Scienze Politiche e imprenditore agricolo, impegnato anche in attività antiracket che in passato l'hanno visto coinvolto in episodi intimidatori. Giarratana è politico molto vicino al sindaco di Siracusa è dichiaratamente di area Renziana.
Una nomina che mette in luce tutte le contraddizioni interne al PD siciliano e che di fatto da ormai più di due anni, in un continuo braccio di ferro con Crocetta, tengono al palo la Sicilia. La triste quanto palese realtà è che il Partito di Maggioranza nell'isola, il PD, non riesce a uscire dalle proprie contraddizioni e giochi di poltrone e potere, nulla a che vedere con un progetto di salvataggio reale per una terra che di fatto è già affondata. Crocetta, praticamente quotidianamente, riceve ultimatum dal proprio partito, chi non ricorda circa tre mesi fa le dichiarazioni di Davide Faraone, il primo uomo di Renzi in Sicilia, che dava 10 giorni di tempo a Crocetta per avviare le riforme e cambiare marcia, altrimenti sarebbe stata sfiducia, o addirittura parole testuali" sarebbe stato meglio andare al voto e votare Musumeci" non si contano neanche più gli ultimatum dell'area Cuperliana, con il Segretario regionale PD. Raciti, che poche settimane fa ha consegnato nelle mani del Presidente la lista dei nuovi assessori da inserire in giunta. Crocetta rispose "Raciti chi". Di contro, anche i Civatiani non fanno mancare i propri attacchi giornalieri alla Giunta Regionale, ma di fatto nulla cambia e Crocetta e sempre li. Certo, singolare è il caso che, al momento che si cambia un assessore venga scelto un Renziano... singolare nella misura in cui ormai a tenere in piedi il governo della regione tra lamentele e titoli sui giornali resta comunque l'area siciliana dei renziani a cui tutti poi si accodano, nonostante le proteste, perchè la verità è che "nessuno vuole andare a casa". Nonostante la palese ingovernabilità e inefficienza del Governo Regionale, nessuno vuole andare al voto, con il rischio di perdere il proprio lauto stipendio, privilegi e quella piccola porzione di potere tanto cara ai nostri politici.