Francesco Maiolini, lascia la presidenza dell'Irfis, la società finanziaria creata un anno fa dalla regione. Nomina fatta la scorsa estate e non senza polemiche, dall'allora governatore Raffaele Lombardo.
Da prime indiscrezioni dunque pare che la causa di questo dietro front sia l'inchiesta aperta dalla magistratura nissena in merito ad una intercettazione che registrerebbe una conversazione tra lo stesso Maiolini e il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo adesso indagato con l'ipotesi di reato di rivelazione di notizie riservate. Messineo in quella conversazione avrebbe informato di un'inchiesta per usura bancaria relativa a Banca Nuova di cui Maiolini era direttore generale. Quelle intercettazioni sarebbero state inviate dal procuratore aggiunto Ingroia alla procura competente, dunque quella di Caltanissetta.
Intanto la procura della Corte dei conti ha aperto un'istruttoria - sulla scorta di un esposto fatto partire dall'ex assessore all'Economia Gaetano Armao - sulla società finanziaria della Regione Sicilia, per verificare se ci siano state irregolarità di gestione da parte dell'attuale dirigenza. La contestazione al vaglio dei giudici contabili riguarderebbe l'appropriazione da parte della società di alcune somme che sarebbero servite a finanziare le piccole e medie imprese.
Sotto la lente della Corte dei conti ci sarebbero anche operazioni condotte per l'acquisizione di due società, per verificare se siano avvenute senza le dovute autorizzazioni da parte della Regione; infine, sarebbe al vaglio un piano di circa venti assunzioni di personale all'Irfis, nonostante sia in vigore una legge che blocca nuovi ingressi nell'amministrazione regionale.
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