Ogni giorno spunta un nuovo nome, un altro candidato alle Regionali che risulta indagato o già condannato. L'opera di scavo nei casellari giudiziari è incessante, e allo stato dell'opera sembrano esserne stati attinti almeno tre dei più importanti schieramenti in campo. Oggi è, come riportato da Livesicilia, il turno della coalizione che sostiene Rosario Crocetta: Giuseppe Spata, candidato Udc, condannato l'anno scorso in primo grado ad un anno per abuso d'ufficio, mentre si attende l'Appello e la sentenza è stata sospesa.
L'ormai penultimo ad entrare in questa particolare cronologia era stato Francesco Pettinato, sindaco di Fondachelli Fantina in provincia di Messina, che ha ritirato la sua candidatura nelle liste Idv in seguito ad un articolo del "Fatto Quotidiano", nel quale si evidenziava come lo stesso fosse stato iscritto nel registro degli indagati nell'ambito di un fascicolo aperto per presunte infiltrazioni malavitose in una gara per la costruzione di pale eoliche nel Comune da lui amministrato. Oltre a ciò, Pettinato era stato arrestato negli anni '90 con l'accusa di associazione a delinquere e abuso nell'affaire riguardante la costruzione di una strada, ma tutto finì prescritto. Prima di Pettinato era stata la volta di Placido Oteri, candidato nella Lista Musumeci e ritiratosi nei giorni scorsi per una condanna di primo grado in un processo per tentata estorsione.
Giovanna Marano, candidata Idv-Sel, si rivolge a Crocetta non risparmiandosi ironia: "Sul candidato Spata, condannato in primo grado e candidato dall'Udc, partito alleato del Pd, attendiamo una presa di posizione immediata di Crocetta. , possibilmente con lo stesso furore e la stessa indignazione, se non di più, con cui il candidato della 'rivoluzione della dignità', ieri, ha giudicato i casi di altre liste. In ogni caso, vale il detto: chi di spada ferisce di Spata perisce".
E Crocetta risponde, facendo dei distinguo: "Dobbiamo evitare che la campagna elettorale assuma i toni di una gazzarra. Ma abbiamo anche il dovere di dire le cose come stanno e impedire che gli elettori vengano spudoratamente presi in giro. Un conto, infatti, è un reato amministrativo, condizione comune a tanti amministratori di centro, di destra e di sinistra (anche estrema). Altra cosa è portarsi dietro un'indagine per infiltrazione mafiosa o una condanna per 'estorsione'. Per cui chi fa di tutta un'erba un fascio o e' palesemente in malafede o non ha argomenti''.