La lotta alla criminalità organizzata non si ferma e sembra agire su tutti i fronti. Antonello Montante di Confindustria Sicilia(con delega ai rapporti con le istituzioni impegnate nel controllo del territorio) ha proposto un rating salva imprese per tutte quelle che agiscono ed operano secondo principi di legalità, trasparenza e correttezza.
Per dare forma e concretezza alla proposta di Montante, partirà a breve un tavolo tecnico presieduto da Confindustria, Direzione Nazionale antimafia, esponenti del Ministero degli interni e altri soggetti. Primo passo, individuare al più presto un organismo super partes, in grado di ceritficare garanzia e qualità dell'impresa monitorata.
«È un'iniziativa che sosteniamo con forza. Dopo l'adozione del codice etico per contrastare la collusione, applicare un rating antimafia per le imprese è un ulteriore passo avanti sulla strada della legalità, che in questi anni abbiamo sostenuto con coraggio e coerenza», ha commentato Emma Marcegaglia. E' importante che l'idea si concretizzi al più presto perchè oltre a premiare la legalità imprenditorile, le imprese stesse usciuranno dalla morsa del ricatto e dell'usura ottenendo fiducia dalle banche e accesso al credito. Purtroppo, dopo il primo passo che è il fiananziamento per via illecita, l'usuraio arriva a rilevare totalmente l'impresa grazie all'enorme disponibilità di liquidi, invadendo in modo tentacolare gli interessi dell'imprenditore fino a strozzarlo in una morsa senza via d'uscita, sappiamo.
Incentivi a largo raggio quindi e niente alibi per combattere la criminalità. L'impegno è stato lungamente supportato anche da Maurizio De Lucia, procuratore antimafia impegnato nel racket. «Con il rating antimafia diminuisce il rischio di infiltrazioni criminali nell'economia», spiega De Lucia. «Se la legalità diventa conveniente, c'è la convenienza ad uscire dalle situazioni opache: meno lavoro nero, rapporti chiari con i fornitori, più denunce di minacce estorsive».