Non vi sembri strano, se come chi scrive, vi trovaste ad associare questo vivace pensiero alla città di Palermo, alla mediocrità di una classe politica e dirigente alla deriva, che priva di vitalità alcuna, priva di slancio, lascia che il cuore della città vecchia crolli su stessa invece d'esser messa a reddito producendo il necessario sviluppo locale.
Lo stesso sviluppo che impedirebbe ai fostri figli di fuggire, che denoterebbe la rinascita attuata sotto il concetto virtuoso di governance.
Cosa sarebbero oggi città come la Barcelona di Oriol Bohigas, dei gioielli immaginati e realizzati dagli architetti migliori del mondo e lì voluti e chiamati Alvaro Siza, SOM, Frank O. Gehry, Jean Nouvel, la Bilbao del Guggenheim di Gehry, di Arata Isozaki, delle fermate di Sir Norman Foster, cosa sarebbero oggi città come Berlino se la politica con la P maiuscola fatta di uomini seri, fatta dai politici eredi di Pericle ed Adriano, avesse abiurato all'amore per la Polis e concesso tutto agli speculatori o gli se gli stessi ricchi politici avessero tirato a campare, come dimostra da due anni di fare la pessima classe dirigente e politica di questa città e di questa regione?
Sarebbero proprio città come è oggi Palermo, depressa, malincolina, irrequieta,insonne.
E mentre un mese ormai ci divide dalla ferita aperta alla Vucciria di Guttuso e Sciascia, di Caravaggio e Van Dick, di Samonà e De Carlo, altri arrivano i crolli, nuove giungono le zone ed i palazzi interdetti all'uso poiché assente la manutenzione ordinaria, ma cosa assai peggiore, pesanti divengono i "silenziosi silenzi" del Governatore Rosario Crocetta e del Sindaco Leoluca Orlando che sta già pensando forse al motto della sua prossima candidatura politica: " ... Ma il sindaco, lo so fare?".
Intendiamoci, se è vero che l'eredità ricevuta dal peggior sindaco del pianeta è quella e bisogna farci i conti, è altresì vero che il degrado genera altro degrado, e che la mancanza di una vision all'altezza del ruolo conseguito, è complice dei crolli e sarà complice dei disatri verso cui andiamo tutti incontro, sociali, culturali, reali,
Lo diciamo da mesi, per uscire da questa drammatica situazione servono gli uomini giusti, servono i talenti migliori, serve la vitalità del capo al comando, servono le idee quelle giuste e virtuose per generare ciò che serve producendo la sicurezza che ci spetta camminando per strada tra gli antichi palazzi ed il dignitoso "lavoro" che tale operazione produrrebbe già domattina.
Servono allora architetti e ingegneri del comune e liberi professionisti che, analizzino e rilevino lo stato di fatto, producano idee e progetti di sviluppo sostenibile e messa in sicurezza del " Suk" più antico d'Europa.
Servono laboratori in cui tecnici, studenti, docenti, politici, Sindaco e Governatore, concorrano tutti a generare il più antico e virtuoso sistema di crescita della Polis, serve lo "Spirito di comunità", quello che ci ha consegnato l'Acropoli ad Atene, quello stesso che ha creato dal nulla Roma Imperiale, la Vienna Asburgica, la Barcelona di Gaudì, gioielli come Venezia e Firenze, patrimoni universali del potere più grande che l'uomo possiede, quello cioè di generare, come ci ricordava Louis Kahn, pur facendo parte della Natura, cose grandiose, di cui la natura stessa non saprebbe farsi carico senza il nostro genio, i nostri talenti, in una parola,
la nostra VISION!
Sindaco, non basta chiudere una strada, erigere squallidissimi muri, non serve più parlare e promettere quando ogni giorno puo scapparci il morto sotto le macerie.
Serve al contrario che si attorni di professionisti competenti, di intellettuali coraggiosi, non di amici suoi incapaci di dirle un no e tutti complici del degrado e dei crolli della città "Porta del Mediterraneo".
Con rabbiosa inquietudine per la vostra inabilità progettuale, il vostro immobilismo,
Stiamo dimenticando chi siamo e da dove veniamo.
Eppure basterebbe così poco.
I modelli virtuosi esistono, sono patrimonio comune, basta solo conoscerli e saperli applicare.
di Danilo Maniscalco, nella foto al centro