In un tempo in cui le difficoltà quotidiane inerenti alla sopravvivenza aumentano e vengono alimentate dal disagio sociale, diviene sempre più difficile preservare i nuclei familiari e le semplici coppie da attriti e contrasti che portano a "rotture".
Minare il sistema sociale partendo dalle realtà individuali, dai cosiddetti nuclei costituiti da coppie o famiglie, significa stroncare la crescita e l'evoluzione di un intero sistema. Oggi, andare avanti, tirare la carretta, arrivare a fine mese è quasi diventato impossibile.
E' già difficile riuscirci per i singoli individui, maschi o femmine che siano, immaginiamo per le coppie o le famiglie. Il carico psicologico, la tensione, lo stress di non sapere se i soldi basteranno, alla fine presentano sempre il conto. Le giornate si affrontano con una stanchezza, un malumore ed una disillusione che in forma crescente vanno ad incidere sul rendimento lavorativo, sui comportamenti sociali e sugli indici di tolleranza e diplomazia che ognuno possiede. Le conseguenze sono drammatiche sia per quanto concerne la sfera psicologica che quella pratica.
Gli affitti, le bollette, la macchina, i figli, le tasse. Un insieme di fattori concomitanti che tende a sfaldare e demolire tutte quelle certezze e sicurezze che un lavoro dovrebbe creare. Certezze e sicurezze che diventano mete impossibili da raggiungere, mete che rappresentano le fondamenta sulle quali costruire vite singole ed esistenze comuni, degne di essere definite tali. Oggi, il 70% dei rapporti finisce dopo i primi 3 anni, la percentuale sale e si avvicina all'80% dopo i primi 5 anni. Dati mostruosi, inconcepibili e molto, molto preoccupanti. Se poi analizziamo l'ipotesi figli, il quadro si complica ancor più. In questo momento, in un'ottica assolutamente cruda e materiale, i figli aumentano le uscite economiche di un nucleo familiare di un buon 40%.
Questo fa sì, purtroppo, che le coppie con fligli vadano incontro a molte più separazioni, rispetto a quelle senza. L'analisi è spietata ed emette un verdetto peggiore: si diventa come degli automi, le sfere affettive perdono di consistenza, si diventa sempre più egoisti, si colpevolizza e ci si colpevolizza interiormente. L'impossibilità di aumentare i carichi di lavoro, l'impegno, di incrementare le entrate, apre all'individuo l'abisso della depressione. Una depressione che lo sprofonda nella parte più buia del proprio essere. Perchè oggi notiamo sempre più gente incazzata? Sempre più gente dallo sguardo spento? Sempre più gente simile a degli automi che si muovono ed interagiscono quasi meccanicamente?
Psicologicamente, l'argomento è molto complesso e le differenziazioni tra caso e caso ampliano gli elementi di valutazione. Ci risulta incomprensibile il fatto che determinati aspetti "sociali" non vengano evidenziati dagli organi competenti, non capiamo come si possano sottovalutare ed ignorare certi fenomeni, peraltro in espansione. Lo Stato, come ultima estensione di struttura sociale organizzata, non può non tener conto del fine della propria creazione.
Oggi l'economia è diventata una sorta di buco nero che sta inghiottendo non solo i capitali e le ragioni sociali, ma anche l'uomo stesso, la dignità dell'essere, in quanto tale, ed il futuro.