''La violenza si è presentata veloce e distruttiva nelle nostre vite, si è scagliata con il suo peggiore volto sulla nostra comunità scolastica e con maggiore severità sulla famiglia di Carmela e di Lucia, una famiglia come le nostre, una famiglia che abbiamo deciso essere la nostra. Perchè avvertiamo forte il dolore della mamma e del papà di Carmela, del fratello che è stato allievo del nostro istituto, indoviniamo lo smarrimento che si impadronirà di Lucia una volta dissoltisi gli effetti degli anestetici, quando il suo corpo si avvierà a guarigione, come sembra probabile e come noi auspichiamo''. Inizia così la lettera aperta che Vito Lo Scrudato, preside del Liceo Umberto I di Palermo, indirizza agli studenti, ai docenti e al personale dell'Istituto all'indomani della tragedia costata la vita a Carmela Petrucci, la ragazza di 17 anni accoltellata a morte nell'androne di casa in via Uditore da Samuele Caruso, l'ex fidanzato della sorella Lucia, 18enne.
"Un evento che non ha un senso - dice Lo Scrudato -. Abbiamo bisogno delle parole giuste per narrare una storia che sconcerta e lascia muti. La storia ci narra della perdita da parte dell'omicida della facoltà di gestire i conflitti interpersonali col dialogo e soprattutto con l'accettazione e il rispetto delle idee e delle posizioni altrui. La violenza è sembrata in questo caso, e in molti altri di cui ci narra la cronaca, l'unica strada praticabile, l'unica soluzione, laddove, è evidente dagli effetti, la violenza è tutt'altro che una soluzione, essendo semmai il punto di partenza per insanabili e più grandi problemi".
Nella lettera Lo Scrudato punta il dito contro un mondo dell'affettività e dell'amore, inteso spesso ''il banco di prova dell'affermazione individualistica, di relazioni improntate al possesso'', invece che come ''un incontro tra esseri unici e complessi" e rivolge "un pensiero di partecipazione al dolore" alla famiglia di Carmela e Lucia, perchè ''possiamo caricarcene un poco, dividercelo tra di noi, perchè a loro sia più lieve il dolore che dall'una e mezza di ieri li ha colpiti con una severità eccessiva per le forze di una mamma e di un padre. A loro rivolgiamo l'augurio - conclude Lo Scrudato - di ritrovare una qualche serenità, una condizione minima per continuare il loro viaggio, la loro vita di famiglia".
E sul sito internet del liceo, ragazzi e docenti la ricordano con una grande immagine e una scritta (nella foto): "Ciao, Carmela. Ti ricorderemo sempre cosi'. I tuoi compagni e docenti dell'Umberto". Un saluto per una vita distrutta senza un perchè...