Primo round a favore di Rosario Crocetta. Per il giudice del lavoro del Tribunale di Palermo, Gianfranco Pignataro, infatti è stato legittimo il licenziamento dei ventuno giornalisti che formavano l'ufficio stampa della Regione Sicilia. Il magistrato ha quindi respinto il ricorso fondato sull'antisindacalità dell'atto, risalente al dicembre scorso, presentato dall'Associazione siciliana della stampa e dalla sezione provinciale Assostampa di Palermo; i sindacati imputavano al presidente la violazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico.
La decisione presa dal giudice rigettando il ricorso, parte dall'individuazione della natura giuridica del rapporto di lavoro intercorso tra i giornalisti dell'Ufficio stampa e la presidenza della Regione. Secondo le parti sociali – da quanto si legge nel documento del Tribunale di Palermo - tale rapporto si qualificava "come di lavoro subordinato", mentre "a parere del decidente tale rapporto non assume le vesti di un rapporto di lavoro subordinato (tanto meno a tempo indeterminato), bensì di una collaborazione professionale eminentemente fiduciaria, che esclude che i giornalisti facciano parte dell'organico del personale della Regione".
Proprio questo era il tasto su cui batteva Crocetta, quello della fiduciarietà dell'incarico ai giornalisti, requisito che veniva a mancare una volta subentrato il nuovo governo. E continuando con la sentenza, "il rapporto che si instaura ... non ha natura di lavoro alle dipendenze della PA, bensì di collaborazione professionale esterna".
Poi, le conclusioni del giudice riguardo le rimostranze dell'Assostampa: "In altri termini, non sussistendo garanzia di stabilità per il rapporto di collaborazione dei giornalisti in questione, tutte le prerogative sindacali fissate ... non hanno ragione d'essere e non sono invocabili a sostegno dell'odierna denuncia di antisindacalità". Da qui, il rigetto del ricorso.
"L'Associazione siciliana della stampa contesterà in sede di opposizione la tesi sostenuta dal giudice del lavoro della mancanza di un rapporto subordinato dei 21 giornalisti dell'ufficio stampa della presidenza e la Regione siciliana", replica L'Assostampa dal canto suo: "Il presidente Crocetta avrà adesso l'obbligo morale e politico di attivare la selezione concorsuale per il suo ufficio stampa – continua la nota del sindacato -Se Crocetta, come dice, vuole rompere con i sistemi del passato, si affidi ai concorsi pubblici, facendo prevalere la trasparenza e i meriti professionali. Se invece, come ha già iniziato a fare, procederà col sistema degli incarichi 'ad personam' e con le consulenze, confermerà che nulla è cambiato".