Erano accusati di falso in bilancio ma a "sanare" la loro posizione è arrivata la prescrizione. Si chiude così dunque il procedimento per i due ex componenti del Cda dell'Amia Paola Barbasso Gattuso e Vincenzo Gargano . Come scrive oggi il Giornale di Sicilia la quarta sezione presieduta da Mario Fontana ha chiuso anticipatamente il giudizio, senza entrare nel merito e senza stabilire se Gargano e la Gattuso abbiano o meno commesso i fatti di cui erano accusati. La decisione, si legge sul giornale, è legata a motivi di economia processuale, ovvero, secondo i giudici era inutile portare avanti un processo iniziato nel 2009 che per i due imputati ipotizzava l'accusa di falso nei bilanci dell'Amia negli anni 2005 e 2006. Lo avrebbero fatto per nascondere le gravi perdite dell'azienda, e attraverso la simulazione di un capitale fittizio quindi perseguire un fine personale, ovvero la salvaguardia dei loro stipendi .
Il procedimento svolto con rito abbreviato era ripartito da zero in seguito alla richiesta del Gup ai pm, di riformulare il capo d'imputazione. Negli anni si sono susseguite udienze, rinvii e riformulazioni che hanno portato ad un allungamento dei tempi che oggi si conclude con la prescrizione.
Questo procedimento fa pare di un filone più ampio che ha visto condannati a due anni e sei mesi, l'ex presidente dell'azienda, Enzo Galioto, e l'ex direttore generale Orazio Colimberti