Abbiamo intervistato Valeria Grasso, testimone di giustizia palermitana, cha vive sotto protezione da anni. Un paio di giorni fa si è recata in Procura per depositare una lettera di diffida nei confronti di un albergo in cui è stata ospitata prima di andare in quella che sarebbe stata la sua nuova casa, in località protetta. Pochi giorni fa ecco che Valeria Grasso riceve una lettera dal servizio centrale di Protezione in cui le dicono che deve saldare un conto di circa 800 euro; sarebbero gli extra, che quindi saranno trattenuti dal suo "conto", quello che lo stato dà ai testimoni sotto protezione che quindi in quel momento non possono lavorare. In precedenza le avevano trattenuto già circa 1300 euro. Spese extra che lei non ha mai fatto e che come lei stessa ha dichiarato alla Procura, l'albergo non riesce a dimostrare con fatture perché non ci sono. E allora cosa succede? E' pensabile che gli alberghi lucrino su queste situazioni drammatiche? Lei sta andando a fondo a questa storia, come sempre ha fatto, ma se davvero dovesse venire a galla una cosa del genere, sarebbe di una gravità inaudita.
Ma con Valeria abbiamo parlato anche della sua associazione in difesa di chi subisce violenze, qualunque sia la loro forma. Della denuncia e del riscatto.
Un'intervista realizzata proprio il giorno in cui è stata diffusa la relazione del Viminale al Parlamento sulle speciali misure di protezione per collaboratori e testimoni di giustizia secondo cui "Restano stabili gli ingressi di collaboratori e testimoni di giustizia nei programmi di protezione ma servono maggiori risorse finanziarie per incoraggiare la disponibilità a collaborare con l'autorità' giudiziaria e favorire il turn over. Secondo i dati forniti sono 1181 i titolari del programma di protezione al 31 dicembre 2011 di cui 1093 pentiti e 88 testimoni. Rispetto al giugno 2011 i collaboratori sono aumentati di 29 unità mentre il numero dei testimoni è rimasto stabile. Significativa la presenza femminile: sono 64 le collaboratrici di giustizia e 26 le testimoni. Solo un testimone e' minorenne" (Per la relazione del Viminale, leggi qui).
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