Sarà emessa oggi la sentenza nei confronti del generale del Ros Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per la mancata cattura del boss Bernardo Provenzano nel 1995.
L'accusa, retta dal pm Nino Di Matteo, ha chiesto alla Corte, presieduta dal giudice Mario Fontana, una condanna a 9 anni di carcere per Mori, e a 6 anni e mezzo e Obinu.
Per i due imputati, invece, gli avvocati Milio e Musco hanno chiesto l'assoluzione perché "il fatto non sussiste".
I giudici del Tribunale sono in Camera di consiglio per deliberare.
"In questo processo, durato quasi cinque anni, è emersa la più complessa storia dei rapporti tra lo Stato e la mafia tra gli anni Ottanta e Novanta", aveva esordito la requisitoria il pm Antonino Di Matteo. "Una storia cui una parte delle istituzioni, per un'inconfessabile ragione di Stato, ha cercato e ottenuto il dialogo con l'organizzazione mafiosa nel convincimento che quel dialogo fosse utile a fermare le manifestazioni più violente della criminalità e a ristabilire l'ordine pubblico. Questo è un processo drammatico in cui lo Stato processa se stesso".