La miglior difesa è l'attacco? Forse no, forse non sempre. Ma la strategia resta molto usata.
Nella sua arringa difensiva al processo d'appello a Marcello Dell'Utri - accusato di concorso esterno in associazione mafiosa - il legale Giuseppe Di Peri ha ringraziato "la Corte d'appello e la pubblica accusa per il clima sereno che c'è stato durante il dibattimento". Un grazie seguito da una piccata precisazione "invece, gli altri gradi di giudizio del processo Dell'Utri sono stati connotati da un'atmosfera di tensione altissima che si è voluta realizzare attraverso la spettacolarizzazione del processo".
Al termine della requisitoria il pg Luigi Patronaggio aveva chiesto la conferma a sette anni della sentenza d'appello; la Corte di Cassazione aveva invece annullato la condanna e rinviato il processo nuovamente a Palermo.
"In primo grado, senza che ne ve fosse necessità - ha proseguito Di Peri - si è voluta dare l'immagine di un qualcosa di losco attraverso l'audizione di una telefonata importante, cioè la conversazione tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri e Fedele Confalonieri, perchè si voleva dare al processo una risonanza di carattere straordinario. Così si è tentato di coinvolgere innanzitutto la Finivest che in questo processo non c'entra niente".
Il legale di Dell'Utri ha poi voluto ribadire l'amicizia che lega il suo assistito all'ex premier Silvio Berlusconi. "Abbiamo appreso che Dell'Utri ha rinunciato alla candidatura, ha fatto un passo indietro perchè quando si ventilava l'ipotesi che con la sua candidatura il Pdl avrebbe potuto perdere qualche voto, ha preferito fare un passo indietro - ha proseguito - . Allo stato non c'è una sola sentenza di condanna definitiva. Quando si è profilata ipotesi di danneggiare il progetto politico di Berlusconi, Marcello Dell'Utri ha fato un passo indietro. Ed è la riprova di un ulteriore e particolare affetto che muove Dell'Utri nei confronti di Berlusconi, di un'amicizia sana e sincera".
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