Non si placano le incertezze e le aspre dialettiche all'interno del Partito Democratico. Questa volta a parlare chiaro è Davide Faraone, neo “rottamatore Renziano” in Sicilia. Cè n'è per tutti: per le Primarie definite ormai solo uno strumento per affermare leadership politiche interne, non più strumento democratico per adoperare scelte giuste e condivise sulle candidature. C'è n'è anche per i suoi compagni... almeno di partito Cracolici e Lumia che sono a detta di Faraone, solo concentrati nella complicata matassa delle alleanze con Lombardo e ormai lontani dai reali problemi della gente e della città, e per finire non ne mancano neanche per Rita Borsellino e Fabrizio Ferrandelli, definiti candidati “paracadutati da Roma” espressione perfetta della lotta fratricida e dei giochi di potere, all'interno del centro-sinistra. Certamente appare chiaro come la tanto declamata riunificazione del centrosinistra sancita all'hotel Et Des Palmes inizi a fare acqua un po' da tutte le parti, e le falle potrebbero allargarsi ancora di più. La prima, e certamente la più antica, riguarda la posizione del Partito Democratico rispetto l' MPA e Raffaele Lombardo, è arrivato il momento in cui il PD scelga o di stare con il centro-sinistra e mollare Lombardo o di mollare il centrosinistra e magari dar vita a una nuova aggregazione, che potrebbe definirsi sinistra-autonomista (così per dargli un nome) dove ci potrebbe essere spazio per Terzo Polo o parte di esso e perfino per Miccichè se riusciranno a fargli digerire la parola sinistra.... Un' altra falla, che potrebbe diventare voragine... è quella relativa alla possibilità che le primarie saltino per la seconda e definitiva volta. Se la Borsellino non troverà un' unità reale attorno a sé è possibile che si ritiri dalla competizione, e se qualcuno pensa, che a questo punto Orlando si ci butti a capofitto, potrebbe fare un errore, perché nulla di meglio per lui che... lasciare condividendo le posizioni di altri... per poi magari uscire dalla cherelle e candidarsi direttamente a primo turno. Per la verità nulla sembra a posto nel centro-sinistra e difatti nulla si muove nel centro-destra, perché, sempre meglio far sbagliare prima gli altri.