Il sì di Francesco Cascio a candidarsi a Sindaco di Palermo lo si può definire “tiepido”, certamente non in stile Forza Italia... in un clima comunque di generale “tiepidezza”.
Ma allora c'è da chiedersi: quali potranno essere gli scenari di alleanze che si prospettano all'orizzonte? Un cappello su tutto si può mettere; provare a ricompattare tutto il centro destra su un candidato, sciogliendo la scomoda criticità della presenza di Raffaele Lombardo, che non a caso ha fatto presto ad auto invitarsi nel terzo polo, consacrando Costa come il salvatore di Palermo e facendo da subito, scendere in capo i suoi “mastini” palermitani, Musotto, Armao, Russo, già al lavoro per la composizione di liste satellite.
Che Francesco Cascio e massimo Costa siano entrambi candidati, è molto probabilmente da escludere. Costa oggi ha l'appoggio “sfegatato” di MPA e Fli, ma del Fli nazionale. Nell'ultimo direttivo regionale, infatti, la discussione è stata condotta da Fabio Granata, che ha dovuto mitigare i malumori manifesti di Lo Presti che esplicitava perplessità sia su Costa che sull'affidabilità dell' UdC. Dal canto suo, quest'ultimo, si è notato che, non abbia presenziato alla conferenza stampa di martedì per la presentazione ufficiale della candidatura di Costa.
Miccichè continua a dire che guarda con interesse Costa, ma non vi è traccia di apparentamenti ufficiali. Di contro giungono voci di una fervida attività di importanti ambienti romani con in testa la Curia Romana, che vorrebbe contribuire alla costituzione di un nuovo centro moderato, allargato, stile vecchia DC, per governare il post-berlusconi; progetto che condizionerebbe anche le alleanze locali.
Francesco Cascio, dopo lunghe pressioni del suo partito, ieri accetta la “possibilità” di candidarsi a Sindaco, ma contemporaneamente dichiara che apprezza l'apertura fatta da Costa. Come dire: Tutte le porte sono ancora aperte.
Realisticamente si potrebbe pensare che si convergerà su uno dei due nomi o su di un terzo capace di compiere la tanto auspicata sintesi. Ciò però, non è avvenuto, e non avverrà, se prima non si chiarirà cosa accadrà nelle primarie del centro sinistra. Perché la presenza di Raffaele Lombardo oltre a essere per alcuni pregiudiziale a se, lo è ancora di più perché ad oggi porta in dote l'apparentamento con il Partito Democratico, che di per se escluderebbe qualsiasi ipotesi di alleanza trasversale con PdL e Miccichè.
Se le primarie di centro sinistra le vincesse Fabrizio Ferrandelli appoggiato dai filo governativi del PD, l'11 marzo Lupo sarebbe sfiduciato dal suo partito, e Lombardo manterrebbe lo scettro da Governatore. Ma se vincesse la Borsellino o Faraone, Lupo resterebbe Segretario Regionale del Pd e andrebbe a togliere l'appoggio del suo partito al Governo Regionale, cosa che farebbe cambiare tutti gli scenari fino ad oggi tiepidamente paventati. Cosa potrebbe accadere? Molto probabilmente, ne Francesco Cascio ne Massimo Costa saranno i candidati, si tirerà fuori un nome che metta d'accordo tutti, isolando Lombardo e ricollocando il PD nella sua naturale posizione a sinistra.