Il Comune ha comunicato ieri che la piscina comunale chiuderà per qualche giorno per manutenzione. Ai profani o a coloro che non frequentano l'impianto potrebbe sembrare una cosa normale, anzi forse una gestione oculata del bene pubblico. Ciò però non è se queste chiusure avvengono ogni piè sospinto. A denunciare pubblicamente a PalermoReport la cattiva gestione e l'assenza di controlli dell'impianto di Viale del Fante, l'atleta Mauro Giaconia, un nuotatore che vanta nel suo palmares diverse imprese nel nuoto di endurance e che porta in giro per il mondo il nome della città di Palermo: "L'intervento straordinario ci sta, ma ormai è più nell'ordinario trovare le porte chiuse, senza alcun preavviso - spiega lo sportivo. Mi faccio portavoce di centinaia di atleti e di semplici fruitori dell'impianto, la situazione è divenuta veramente insostenibile e per questo stiamo preparando delle iniziative volte a scongiurare questo problema, sperando in una riorganizzazione più efficiente."
La piscina comunale per poter aprire al pubblico deve rispondere a requisiti di sicurezza e igiene. Devono esserci almeno due bagnini per vasca e, per mezzo di un "robottino" o personale addetto alla manutenzione, il fondo della vasca deve essere pulito e l'acqua disinfettata con i giusti livelli di cloro. Altri due motivi di chiusura, così come ci spiega Mauro Giaconia: "Il robottino? E' tra le principali cause di chiusura dell'impianto. E' spesso guasto proprio in coincidenza di festività come il ferragosto o in vista di lunghi ponti, o c'è da pensare che forse chi lo adopera non lo sa fare funzionare bene? Uno strumento che costa diverse migliaia di euro."
Altra "condicio sine qua non" sono i servizi igienici, che devono essere puliti e igienizzati per garantire l'apertura della piscina: "La pulizia lascia molto a desiderare e chi frequenta l'impianto sa di cosa sto parlando. E' mai possibile che in 12 anni che frequento la struttura, non ho mai visto un rotolo di carta igienica o un po' di sapone in bagno? C'è purtroppo da registrare anche l'inciviltà di qualche fruitore, ma la situazione è davvero insostenibile. Chissà se il Comune queste spese le mette in bilancio..."
Di questo e della cura dei giardini si occupano gli impiegati della Gesip. Proprio gli impiegati della partecipata del Comune, sono stati la causa della chiusura prolungata della piscina, l'ennesima, di qualche mese fa. Gli operai scioperavano per proteggere il loro posto di lavoro ma l'impianto non aveva gli uomini per la manutenzione ordinaria. Mancanza di organizzazione e di programmazione della vecchia direzione che, come ci spiega Mauro Giaconia, in periodi festivi mandava tutti gli impiegati in ferie, senza un apposito piano. E la piscina, neanche a dirlo, chiudeva, impedendo al pubblico di entrare e causando gravi danni alle società sportive che non potevano svolgere la loro attività.
Arrivato Orlando ha subito provveduto a nominare una nuova dirigente. A guidare la struttura, da qualche settimana è la dottoressa Fernanda Ferreri, verso la quale però Giaconia nutre delle perplessità: "Orlando ha dato un incarico ad una persona che non è mai entrata in un impianto sportivo. A mio avviso a lei andava affiancato un tecnico. Poi magari mi stupirà. Lo spero."
Poi l'atleta passa alla questione bagnini: "se tutto va bene ce ne sono solo due. Per legge dovrebbero essere quattro, quando uno di loro si assenta - spiega indignato l'atleta - la piscina comunale chiude."
E' un fiume in piena Mauro Giaconia che rivolge un invito diretto al Sindaco: essere accompagnato in una visita all'impianto. Che agli sport secondari a Palermo si desse poca importanza non lo scopriamo di certo noi, ma la piscina comunale è uno dei pochi impianti, se non l'unico, che con un'oculata gestione dovrebbe portare soldi al Comune, visto che per entrare gli sportivi pagano una quota d'ingresso giornaliera.
Sono molti coloro che davanti alla scritta "chiuso" vanno a casa senza battere ciglio, ma di contro tanti altri non si rassegnano. In prima linea Mauro Giaconia che tra tanti nèi, ci tiene a sottolineare il lavoro di due persone: "Quest'anno l'unico motivo per cui l'impianto non è andato alla totale deriva è stato grazie alla presenza del Capo impianto Rosaria Carrotta e al Signor Sergio Sparacio, che in diverse occasioni si sono sbracciati, anche ricoprendo ruoli non propri, per garantirne l'apertura, ma speriamo per la prossima stagione che è alle porte, di poterci allenare con maggiore serenità impedendo, come successo finora, che molti soprattutto tra i più giovani, cambino sport a causa di un impianto inaffidabile. Anche per questo motivo - conclude lo sportivo palermitano - tra una decina di giorni organizzeremo una protesta pacifica a Piazza Pretoria con la presenza di tanti nuotatori in cuffia e occhialini. Chiediamo un incontro urgente col Sindaco, al quale abbiamo inviato anche delle lettere di denuncia, senza mai ottenere risposta.
Per una volta, dunque, gli amanti del nuoto non daranno bracciate ma si sbracceranno per proteggere il loro luogo di allenamento. Si spera che le lamentele, giuste, di questi sportivi possano ricevere delle risposte al più presto e che la piscina comunale di Palermo torni a prestare il servizio in maniera impeccabile: nuoto, sudore, allenamento, acqua e nessun "singhiozzo".