Pippo Russo, coordinatore delle politiche cittadine del Partito Democratico, prendendo spunto da un articolo pubblicato su LiveSicilia, relativo alla imminente scadenza della convenzione tra il Comune di Palermo e la società del Palermo Calcio. Il tema è quello dei privilegi sempre reiterati sugli ingressi allo stadio gratuiti.
"Prendo solo spunto dall'articolo di Roberto Immesi sull'imminente scadenza della Convenzione tra il Palermo Calcio e il Comune di Palermo, in vista di una rivisitazione dell'accordo richiesto da più parti, per affrontare il tema dei titoli d'ingresso gratuiti. Io non so come, in atto, sia regolata la materia, se e quanti biglietti e abbonamenti gratuiti sono destinati ad assessori e consiglieri comunali o, comunque, a chi riveste cariche pubbliche. Non so se e quanti biglietti o abbonamenti gratuiti sono appannaggio dei cosiddetti "vip" in strutture comunali e regionali, sportive e culturali. So per certo che questa prassi è stata ed è molto diffusa, peraltro sovente pretesa dai potenti. Un istinto quasi irrefrenabile dei pezzi grossi a voler dimostrare a se stessi, e soprattutto alla "massa" che deve pagarsi a caro prezzo pure l'aria che respira, di essere qualcuno. Anzi, più stai in alto, e bene economicamente per le ricche indennità percepite, più ti ritieni in diritto di non passare dai botteghini, di snobbare i turni, di scavalcare, di non pagare.
Una visione abbastanza rozza del proprio ruolo pubblico, molto lontana dal concetto di servizio e molto vicina a una dimensione ancora feudale, baronale, del potere. Inaccettabile. Chi fa politica, chiunque veste ruoli di particolare responsabilità ha l'obbligo morale, non la facoltà, di ripudiare ogni forma di privilegio. Invece i privilegi ci sono, troppi. Chi deputato, assessore, consigliere, burocrate, vuole andare allo stadio, a cinema, a teatro, a un concerto, metta le mani in tasca e tiri fuori il denaro, come fanno i comuni mortali che spesso non se lo possono permettere. Faccia la fila, educatamente, disciplinatamente. Rifugga da ogni trattamento di favore, non solo nei luoghi del diletto, ma anche negli uffici, negli ospedali. Si prenda un impegno dinanzi alla collettività.
Basta con biglietti e abbonamenti gratuiti, di ogni genere, per politici e alti funzionari dello Stato e della Regione e si offrano, piuttosto, ai poveri, ai deboli, ai cosiddetti ultimi. Per una volta, facciamoli entrare dall'ingresso principale, con un inchino. Perché in una società veramente civile e democratica ognuno è qualcuno."